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G20 si schiera contro dazi: “minano la ripresa”

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A due giorni dall’entrata in vigore dei dazi Usa su alluminio e acciaio, i ministri delle finanze e i banchieri delle 20 principali economie al mondo hanno ribadito il loro impegno nella lotta contro il protezionismo e riconosciuto la necessità di “ulteriore dialogo e più interventi” sul commercio. Il ministro tedesco dell’Economia si trova a Washington per ricucire lo strappo, ma le richieste di Trump potrebbero essere considerate inaccettabili.

“Il commercio internazionale e gli investimenti sono motori importanti di crescita, produttività, innovazione, creazione di posti di lavoro e sviluppo” si legge nel comunicato finale del G20 in cui si riaffermano le conclusioni sul commercio raggiunte al vertice di Amburgo. “Riconosciamo la necessità di un ulteriore dialogo e azioni, Stiamo lavorando per rafforzare il contributo del commercio alle nostre economie”.

Nel comunicato finale, diffuso ieri, è stata aggiunta una frase che non era presente nella prima versione della bozza che sottolinea la necessità di ulteriori negoziati sulle questioni commerciali.

“C’è un comune sentire: non ci sono vincitori in una guerra commerciale” ha detto il ministro italiano dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a margine del summit. Padoan si dichiara ottimista sulla possibilità di trovare una soluzione alle tensioni sui dazi. “Stati Uniti, Europa, Cina e gli altri grandi”, sottolinea intervistato da Bloomberg, “devono evitare di intraprendere passi che possano indebolire il sistema commerciale mondiale”. L’Europa, conclude il ministro, “parla con una voce sola: vuole evitare qualsiasi frizione e trovare una soluzione”.

Tornando al summit, nel comunicato si fa riferimento anche alle criptovalute come il bitcoin, che non vanno considerate monete sovrane. I ministri hanno inoltre invitato istituzioni come il Financial Stability Board (FSB) a “continuare a monitorare le cripto-attività e i loro rischi e a valutare una risposta multilaterale, se necessario”.

Al termine dell’incontro odierno, il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha detto che i partecipanti si sono anche detti d’accordo sul fatto che le cripto-valute pongono dei rischi ma non devono essere messe al bando.