Economia

Btp Italia: raccolta flop, il peggior dato di sempre

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La raccolta peggiore di sempre quella registrata per il nuovo BTp Italia che non riesce a raccogliere neanche 1 miliardo di euro in tre giorni. Nel dettaglio, la prima fase del collocamento del 14esimo titolo di stato indicizzato all’inflazione dedicata al retail si è chiuso con poco meno di 863 milioni.

È un brutto segnale del basso livello di fiducia che gli investitori nutrono nella sostenibilità del debito italiano. Come riporta Il Sole 24 ore si tratta di valori più ridotti del titolo emesso nel giugno del 2012 quando furono collocate obbligazioni indicizzate all’inflazione nazionale per poco più di 1,7 miliardi, il 59,5% delle quali finite nei portafogli degli investitori privati.

Ma perché il BTp Italia ha avuto così poco appeal tra i risparmiatori nonostante la cedola minima garantita fosse la più elevata da diversi anni a questa parte? A pesare il clima di incertezza creatosi attorno alla questione della legge di bilancio 2019 che ieri ha ricevuto la bocciatura ufficiale, e attesa, da parte della Commissione europea che apre così una procedura di infrazione. Ma altro fattore importante da non sottovalutare la ridotta dimensione dell’emissione stessa, che potrebbe rivelarsi poco liquida, come spiegava sempre sul Sole Ugo Montrucchio, Head of multi-asset Investments in Europa per Schroders.

Abbiamo poca visibilità su quanto l’offerta si dimostrerà essere di successo e liquida, e quindi preferiamo continuare ad investire in un pool di bond indicizzati all’inflazione europea che hanno un’attrattiva più elevata per gli investitori internazionali.

A Reteurs parla Davide Iacovoni, direttore generale del Tesoro per la gestione del debito pubblico.

“Sinora l’esito del collocamento è inferiore alle attese. Il contesto di maggiore volatilità ha pesato sul Btp Italia come sugli altri titoli di Stato (…) Cè stata una reazione soprattutto di quella parte di investitori più facoltosi che si avvalgono di gestioni patrimoniali e del private banking che hanno tenuto un comportamento più prudente, dato il contesto di volatilità del mercato”.