Economia

Fuga da Wall Street, investitori vendono a ritmi che non si vedevano dal 2004

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È fuga dall’azionario americano. Nelle ultime dieci settimane, gli investitori hanno ritirato dal mercato circa 30 miliardi di dollari. Era dal 2004 che non si assisteva a vendite così massicce. E se il ritmo attuale dovesse continuare, dicono gli analisti di Birch Gold Group, la Borsa statunitense rischia di trovarsi presto di fronte alla più grande fuoriuscita di capitali nella storia di Wall Street.

A fronte della fuoriuscita dei fondi dall’azionario Usa, gli investitori puntano ora soprattutto sui mercati emergenti e sull’Europa, dove però la forza dell’euro ha allontanato qualche trader: complessivamente, nello stesso periodo, l’azionario delle due aree ha segnato un aumento degli investimenti pari a 36 miliardi di dollari. Ma non solo. Un altro asset su cui sono puntati i fari degli investitori è l’oro, salito oggi ai massimi di 11 mesi.

Complici le tensioni legate alle minacce nucleari della Corea del Nord,  le quotazioni sono salite a 1.338 dollari l’oncia, registrando i massimi da novembre 2016.

Diverse sono le ragioni alla base della fuga da Wall Street. Prima fra tutte, l‘instabilità politica a Washington D.C.. Il governo, sotto pressione per via di numerosi scandali che hanno coinvolto l’amministrazione Trump, sembra incapace di portare avanti un programma che rispecchi le promesse fatte durante la campagna elettorale.

Nonostante la fuoriuscita di capitali, venerdì scorso il Nasdaq Composite ha raggiunto un record (il 46esimo dell’anno) e ha archiviato la settimana con il migliore guadagno del 2017. Nel finale, l’indice dei titoli tecnologici ha aggiunto 6,67 punti, lo 0,10%, a quota 6.435,33.

Bene anche il Dow Jones (DJIA) che ne ha aggiunti 39,46, lo 0,18%, a quota 21.987,56; l’indice delle 30 blue chip non è riuscito a mantenere la soglia di 22mila riconquistata nel corso della giornata.

Da parte sua, l’indice allargato S&P 500 è aumentato di 4,9 punti, lo 0,2%, a quota 2.476,55.  In settimana i tre indici di Borsa hanno registrato rispettivamente un +0,8%, un +1,3% e un +2,7% (la performance migliore dalla settimana chiusa il 9 dicembre 2016).