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Fondi hedge e mani pesanti si rifugiano in Europa

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Gli investitori speculatori in fuga dagli Stati Uniti e dalla Cina, dove in questi giorni si sta vendendo in maniera indiscriminata, si stanno rifugiando nei fondi di investimento europei. Dopo anni in cui la regione è stata snobbata dagli hedge fund, l’Europa improvvisamente sta attirando i capitali di quei trader che vogliono approfittare delle prospettive di un’economia in ripresa.

Gli effetti della crisi del debito sovrano stanno scomparendo, la ripresa dell’economia è certificata e la divergenza delle politiche monetarie tra Usa ed Eurozona: sono tutti fattori che stanno convincendo gli investitori a diversificare maggiormente i loro portafogli, i cui rendimenti sono stati gonfiati dagli ultimi anni di boom delle Borse.

Dopo il ripiegamento dell’ultima settimana, con i mercati azionari Usa che sono entrati in fase di correzione e il Dow Jones che ha perso più del 10% dai massimi di sempre toccati il 26 gennaio, la mossa potrebbe rivelarsi azzeccata. Stando ai dati comunicati da eVestment, nel 2017 i fondi hedge che sono esposti unicamente all’Europa hanno ricevuto circa 6 miliardi di dollari di capitali, un fenomeno che rappresenta una netta inversione di tendenza rispetto ai dodici mesi precedenti, quando i capitali erano in fuga.

L’anno scorso in confronto i fondi speculativi esposti a Usa e Asia hanno subito una fuoriuscita di flussi di circa 24 miliardi di dollari. “I soldi non hanno veramente mai abbandonato gli Usa ma l’Europa si e ora stanno tornando indietro”, osserva a Bloomberg Nicolas Roth, head of alternative assets presso la società svizzera Reyl & Cie.

Più in generale si segnalano un paio di trend paradossali: le incertezze legate alla Brexit e a Donald Trump hanno portato a una maggiore coesione in Europa, rendendola più attraente per gli investitori che contano. Inoltre i timori che si stesse formando una bolla nell’azionario hanno spinto gli investitori a rivolgersi agli hedge fund, che hanno il merito di essere tra i rari prodotti di investimento in grado di dare una mano quando ci sono periodi di mercato laterale o in ribasso.

I tassi di interesse ancora fermi ai minimi storici e un’economia che sta facendo meglio di quella Americana in termini di crescita stanno alimentando le attività creditizie e le operazioni di fusione e acquisizione, offrendo ai fondi hedge più opportunità di investimento e di guadagno. Le attività di M&A sono aumentate del 10% l’anno scorso, mentre su scala mondiale sono calate del 7%, stando ai calcoli di Bloomberg.

Ad attirare gli investimenti delle cosiddette “mani forti” (broker, istituzioni e colossi bancari) sono anche i fondi con sede in Europa ma che investono in altre parti del mondo. I flussi in entrata sono stati pari a quasi 31 miliardi nel 2017, la cifra più alta degli ultimi sette anni e più di sei volte superiore a quella dei fondi Usa e asiatici.  Nel solo mese di dicembre gli investitori hanno iniettato circa 7,9 miliardi di dollari nei fondi europei, mentre hanno prelevato 12 miliardi dai fondi Usa e 1,6 miliardi da quelli asiatici.

Fondi hedge investono in Europa
Fondi hedge investono in Europa