Economia

Fisco meno invasivo: montagna di lettere preventive in arrivo

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ROMA (WSI) – Un Fisco meno invasivo e più orientato alla compliance è l’obiettivo prefissato dall’Agenzia delle Entrate secondo quanto detto dal direttore Rossella Orlandi nel corso di una lunga intervista a Il Sole 24 ore. Il numero uno dell’Amministrazione finanziaria ha uno scopo da raggiungere, ossia far ricredere sia l’Ocse che l’Fmi sul fatto che l’Italia è un paese dove si evade molto e nessuno ama pagare le tasse.

Ma cosa significa che il Fisco italiano sarà meno invasivo? Innanzitutto un utilizzo sempre più sporadico e solo se strettamente necessario del redditometro e delle indagini finanziarie.

“Non è nelle intenzioni dell’Agenzia depotenziare né il redditometro né le indagini finanziarie ma, trattandosi di strumenti di controllo molto pervasivi e basati su presunzioni di legge, vogliamo utilizzarli solo quando è strettamente necessario. Il redditometro è un valido strumento accertativo che consente l’individuazione delle posizioni a maggior rischio di evasione. In particolare, si è dimostrato molto utile per intercettare i contribuenti, non titolari di partita Iva, che presentano un rilevante scostamento tra l’importo del reddito dichiarato e la capacità di spesa manifestata nell’anno”.

E sulle indagini in banca?

“Per le indagini finanziarie il loro uso deve essere appropriato e finalizzato ad attuare ricostruzioni credibili e realistiche. Questo strumento, quindi, è da adoperare solo a valle di un’attenta analisi del rischio da cui emergano significative anomalie dichiarative e nel caso in cui sia già in corso un’attività istruttoria d’ufficio. Le indagini finanziarie non costituiscono uno strumento di applicazione automatica, ma richiedono un’elaborazione e valutazione successiva, secondo logiche di proporzione e ragionevolezza”.

Accanto ad un uso sporadico del redditometro e delle indagini finanziarie,  ci saranno sempre più lettere preventive: a ottobre ne partiranno tante legate all’operazione 730, che dovrebbe avere le stesse dimensioni dell’invio dello scorso anno, quando vennero spedite 220mila lettere.

“Il sistema della precompilata ha in sé il vantaggio di poter disporre con largo anticipo di informazioni utili per l’attività di compliance nei confronti dei cittadini che non hanno presentato la dichiarazione. Anche quest’anno, in autunno, prevediamo di inviare queste lettere, affinando i criteri di estrazione dei soggetti rispetto al 2015.( …) Non sappiamo ancora quanti saranno i cittadini interessati, considerato che c’è tempo fino al 30 settembre per trasmettere Unico, ma è ragionevole pensare che i volumi saranno analoghi a quelli dello scorso anno”.