Economia

Fallimenti bancari: Commissione Parlamentare d’inchiesta

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Con la legge n.107 dell’altro giorno è giunta la firma del Presidente Mattarella per la nomina di una Commissione d’inchiesta sulle banche: della verità non bisogna mai avere paura e la trasparenza, soprattutto in questo momento storico, sarà indispensabile per restituire dignità ad un mondo, quello bancario, particolarmente attaccato e vilipeso negli ultimi anni[1].

Con il salvataggio pubblico, sono stati chiesti grandi sacrifici agli italiani, ivi compreso ai tanti risparmiatori che hanno visto vanificare i loro risparmi con grave pregiudizio patrimoniale per le loro famiglie.

E’ giusto quindi una presa d’atto in ordine ai ruoli ricoperti, attività svolte e responsabilità conseguenti del management bancario, ovvero delle articolazioni anche istituzionali preposte ai controlli di vigilanza, prima fra tutte la Banca d’Italia.

La costituenda “Commissione” di quaranta membri (venti per ciascuna Camera),  a mente dell’articolo 82 della Carta costituzionale stabilisce che:

“”Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse.

A tale scopo nomina fra i propri componenti una commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi La commissione d’inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.””

Detto questo mi chiedo: cosa ci aspettiamo da questa tanto attesa Commissione Parlamentare d’inchiesta sul mondo bancario?

Il campo è vasto e le tematiche non sono semplici.

Senza la presunzione di esaustività provo ad indicare le risposte che vorremmo avere:

  1. Criteri e adeguatezza in ordine alla remunerazione dei manager;
  2. Modalità e strumenti utilizzati per la raccolta del risparmio, ivi compreso la vendita di proprie obbligazioni;
  3. La vendita di prodotti finanziari – già considerati ad alto rischio – verso la fascia retail, quali e quante informazioni fornite per la compiuta ed adeguata conoscenza dei rischi;
  4. Quali garanzie sono state fornite per l’esercizio del credito alle imprese, ovvero a persone fisiche – magari partendo da una certa soglia – con la indicazione delle cause d’insolvenza, ritenute sufficienti per il passaggio a crediti incagliati o al monte sofferenze;
  5. Quali sono stati i trucchi nei bilanci per posporre e prolungare l’agonia degli istituti di credito interessati dal dissesto, con particolare riguardo ai requisiti minimi patrimoniali ormai compromessi, senza che le competenti articolazioni di vigilanza lo rilevassero in tempi ragionevoli?

Incrociamo le dita e ne riparleremo fra un anno, a conclusione dei lavori: la speranza è l’ultima a morire!

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[1] LEGGE 12 luglio 2017, n. 107 

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. (17G00123) (GU Serie Generale n.162 del 13-07-2017)note: Entrata in vigore del provvedimento: 28/07/2017