Economia

Falchi Ue accusano Commissione: troppa flessibilità con Italia, a rischio manovra

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Si mette male per l’Italia e per il suo patto informale con la Commissione su una maggiore flessibilità dei conti. Questo perché l’esecutivo Ue è finito nel mirino dei ministri economici fedeli al rigore dei conti pubblici, che oggi e domani si riuniranno in Lussemburgo per l’Eurogruppo/Ecofin.

A questo proposito scrive la Stampa:

All’inizio dell’estate Bruxelles aveva assicurato a Pier Carlo Padoan nuova flessibilità: in deroga ai parametri fissati dal Patto di Stabilità, l’aggiustamento strutturale richiesto non sarà dello 0,6% del Pil (poco più di 10 miliardi), ma circa la metà. Uno sconto giustificato dalla necessità di non ostacolare la crescita. Su questi numeri, il governo sta preparando la manovra per il 2018. C’è però un problema: non tutte le capitali sono d’accordo con l’”eccesso di autonomia decisionale” che la Commissione si è presa.

Fari accesi dunque sulla due giorni di incontri, che inizia oggi:

 Il capo d’accusa – si legge ancora nell’articolo della Stampa – lo dettaglia un funzionario nordeuropeo: “La Commissione ha deciso di far saltare tutti i parametri del Patto prendendosi l’autonomia di deciderli di volta in volta, caso per caso”. Aggiunge una fonte diplomatica belga: “Sappiamo bene che questa decisione serve per dare più flessibilità all’Italia. Ma non possiamo accettare disparità di trattamento, le regole devono essere uguali per tutti”.

In particolare:

I falchi chiedono “maggiore trasparenza” alla Commissione. Nella sua raccomandazione di giugno destinata all’Italia, l’esecutivo aveva scritto che per valutare la prossima manovra – e stabilire l’aggiustamento strutturale richiesto – avrebbe usato un «margine di discrezionalità». Nel testo approvato dall’Ecofin, il “margine di discrezionalità” è stato sostituto da “valutazione complessiva”. Sfumature lessicali che però secondo i falchi sono un chiaro segnale.

Resta da capire a questo punto dove porterà questa discussione e soprattutto quali saranno gli effetti della stessa sulla manovra italiana, che sarà consegnata a Bruxelles entro il 15 ottobre.