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Hacker usano gruppi Facebook per svelare dati carte di credito

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Dopo lo scandalo Cambridge Analytica negli Stati Uniti, il periodo nero per Facebook sembra non essere ancora giunto al termine. Brian Krebs, un ricercatore per la sicurezza britannico ha scoperto che gli hacker utilizzano i gruppi su Facebook per pubblicizzare dettagli delle carte di credito rubate, attacchi informatici e gli accessi per account hackerati su Amazon e Netflix.

Krebs ha identificato circa 120 gruppi in apparenza dediti a frodi, hacking e riciclaggio di denaro sporco, attività associate al “dark web“. I gruppi avevano più di 300.000 membri e erano stati su Facebook per una media di due anni, anche se alcuni erano attivi da nove anni.

Secondo Krebs, la maggior parte dei gruppi ha pubblicizzato il proprio intento con termini associati ad attività criminali già nel nome del gruppo, con termini come “carding” (frodi con carta di credito), “frode di ricevuta fiscale”, “acquisizione di account” e DDoS (distributed denial of service), un forma di cyberattacco.

La categoria di gruppi più vasta identificata da Krebs ha promosso la vendita di dettagli di carte di debito e di credito rubate. La seconda più grande ha offerto metodi automatici per accedere agli account utente di servizi come Amazon, Netflix e PayPal utilizzando gli accessi per altri siti Web ottenuti da precedenti violazioni dei dati.

Per evitare un’altra grana dopo lo scandalo datagate, Facebook ha rimosso i gruppi appena sono stati segnalati da Krebs che ha la qualifica di ricercatore in ambito di sicurezza. Quando in precedenza Krebs li aveva segnalati in modo anonimo, tuttavia, la società aveva dichiarato che questi non infrangevano le sue regole.

Le norme di Facebook vietano la promozione o la vendita di beni o servizi illegali. In risposta alla scoperta del ricercatore, i parlamentari britannici hanno promesso indagini sulla questione. Se dovesse essere scoperto qualcosa di sospetto nel comportamento del social network, Zuckerberg potrebbe dover essere costretto a ripresentarsi davanti ai legislatori.