Economia

Euro scaricato da 80 banche centrali, meglio la sterlina

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La crisi del debito dell’Eurozona resta al centro delle preoccupazioni delle banche centrali. Motivo per il quale gli istituti di politica monetaria continuano a preferire le obbligazioni in sterline rispetto a quelle in euro.

E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da 80 manager che lavorano presso istituti di politica monetaria e pubblicato lunedì scorso dal Central Banking Publications e Hsbc, che mette in evidenza come tra preoccupazioni per la stabilità politica, scarsa crescita e la politica della Banca Centrale Europea sui tassi di interesse negativi, le banche centrali in tutto il mondo continuano a disfarsi dell’euro e preferiscono invece la sterlina come alternativa stabile per gli investimenti a lungo termine.

Nonostante le incertezze sulla Brexit, i banchieri centrali di tutto il mondo vedono dunque il Regno Unito come una prospettiva più sicura per i loro investimenti.

Dal sondaggio emerge inoltre che, da inizio anno, più di due terzi delle 80 banche centrali coinvolte dal sondaggio hanno modificato le loro scelte di portafoglio, e quasi lo stesso numero ha modificato la durata dei propri investimenti.

Le banche centrali dei paesi emergenti, alcune delle quali sono tra le più grandi detentrici di riserve valutarie, si sono dimostrate più propense ad allontanare i propri investimenti dall’euro rispetto alle banche centrali delle economie avanzate.

La decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea non ha finora scalfito la popolarità della sterlina come valuta di investimento, e il 71 percento degli intervistati ha affermato che la “attrattività” della sterlina non è minimamente diminuita nelle prospettive a lungo termine.