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Euro e listini asiatici in calo

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Bangkok – Gli indici asiatici tornano in terreno negativo, anche se con perdite contenute. Le notizie che arrivano da Washington continuano a indicare che un accordo sull’innalzamento del tetto limite del debito è ancora lontano. Gli investitori continuano a ridurre l’esposizione verso asset rischiosi e nella giornata di ieri l’oro tocca un nuovo record (%1.626,9), ora a $1,624,7. La debolezza del dollaro spinge aussie e kiwi a nuovi record. Eurodollaro $1,4487.

L’indice Dow Jones Asian Titans della regione perde circa lo 0,16%. Nikkei (-0,50% in chiusura) in calo, riesce comunque a mantenere la soglia psicologica di 10.000 punti, a 10.047,19. Seul (+0,26%) in leggero rialzo nonostante il rallentamento della crescita del Pil nel secondo trimestre (+0,8% su base trimestrale, rispetto a +1,3% nel periodo gennaio-marzo). Sydney (-0,79%), con il dato inflazione che trascina l’aussie verso nuovi massimi. Singapore (-0,1%), Hong Kong (+0,12%) e Shanghai (+0,69%).

“I mercati stanno concentrando l’attenzione sullo stallo della situazione negli Stati Uniti e gli investitori rimarranno nervosi finché la situazione non sarà risolta”, ha detto a Bloomberg Angus Gluskie, fund manager per White Funds Management a Sydney. “Tutti credono che si arriverà a un accordo alla fine, ma le conseguenze dell’impasse saranno molto serie sia per l’Asia che per l’azionario asiatico”.

Commodities: Wti ($99,48, -0,11%), Brent ($118,34, +0,05%), oro ($1.624,7, +0,49%), argento ($41,02, +0,79%) e rame ($4,481, +0,07%).

Continua il calo del dollaro, sull’euro a $1,4487 (-0,18%). Euro in calo sullo yen a ¥112,51 (-0,53%). Sul franco svizzero a CHF1,1595 (-0,28%).