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ETF e private banking insieme per cogliere l’evoluzione del mercato

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Gli ETF sono sempre più utilizzati nel mondo del private banking. Vediamo i motivi di questa tendenza con Emanuele Bellingeri, responsabile di iShares per l’Italia

Dott. Bellingeri, gli ETF sono sempre più utilizzati nel mondo del private banking. Come mai?

“Nel mondo private gli ETF sono sempre più inseriti all’interno di diverse tipologie di prodotti e servizi d’investimento. Fra i prodotti d’investimento, negli ultimi anni gli ETF sono stati utilizzati come sottostante, in alcuni casi esclusivo, di gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi riscontrando un forte interesse sia della clientela private che degli operatori del settore. Primari intermediari hanno abbinato il loro brand a quello degli ETF ritrovando in questi strumenti un valore aggiunto da promuovere presso la propria clientela. Nell’ambito dei servizi di investimento il private banking è stato indubbiamente il canale distributivo che ha maggiormente modificato i modelli di advisory per rispondere alle evoluzioni del mercato. In questo ambito alcune realtà hanno già implementato servizi di consulenza fee based, dove gli ETF trovano uno spazio naturale, in quanto funzionali anche alla gestione dei costi del portafoglio in un modello neutrale rispetto alla selezione dei diversi strumenti di investimento sottostanti”.

Alta trasparenza e bassi costi sono alcuni dei principali motivi che avvicinano gli investitori agli ETF. Dott, Bellingeri, lei sarà uno dei protagonisti della conferenza “Trasparenza e investimenti: un legame sempre più virtuoso” che si terrà a Milano il 23 maggio. Questi temi come si coniugano nel mondo del private banking?

“La direttiva Mifid 2 renderà esplicite tutte le componenti di costo (voci aggregate e stand alone, ndr) e migliorerà la trasparenza per i clienti. Gli ETF ben si adattano a questo nuovo contesto per varie ragioni legate alla loro stessa natura: trasparenza del pricing, efficienza dal punto di vista dei costi e liquidità. Gli ETF, storicamente utilizzati da investitori istituzionali, che si stima rappresentino il 70% delle masse a livello europeo, trovano quindi un habitat favorevole anche nel private banking, settore caratterizzato da un elevato livello di sofisticazione della clientela e di specificità dei bisogni.
Riteniamo che ci siano tutti i presupposti per una ulteriore adozione degli ETF in futuro: consideriamo infatti che il livello di penetrazione del passivo in Italia (ca il 2%) è al momento decisamente inferiore rispetto alla media europea (Svizzera 15%, UK 25%)”.

Per approfondire queste tematiche partecipa all’evento WSI Talks “Trasparenza e investimenti: un legame sempre più virtuoso” che si terrà a Milano il 23 maggio. ISCRIVITI SUBITO ALLA CONFERENZA