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Elezioni, Rosatellum è legge. Ago della bilancia: Verdini

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ROMA (WSI) – Il Rosatellum è legge. Il Senato ha votato con 214 voti favorevoli e 61 contrari, oltre a 2 astenuti, la nuova legge elettorale che prende il nome dal capogruppo dem alla Camera dei Deputati, Ettore Rosato e che vede un’ampia quota proporzionale e una parte di seggi attribuiti mediante collegi uninominali. Una votazione caratterizzata da accese polemiche e proteste e su cui il Governo, incerto su numeri, ha posto ben 5 voti di fiducia.

Una votazione finale che ha avuto l’appoggio di Ala di Denis Verdini finendo così per cambiare la composizione della maggioranza che sostiene l’esecutivo: escono i deputati di Mdp, i bersaniani entrano i verdiniani. Particolare l’intervento proprio del senatore, ex braccio destro di Silvio Berlusconi che ha paragonato i senatori di Ala a 14 ministri senza portafoglio.

“Non si tratta della nascita una nuova maggioranza, perché noi già c’eravamo, ci siamo e ci resteremo sino alla fine. Rivendico con orgoglio tutto quello che abbiamo fatto a partire dal ruolo di supplenza che abbiamo svolto ignorando gli stupidi strali che ci arrivavano quotidianamente. Avremmo votato anche la stepchild adoption così come voteremo il testamento biologico e abbiamo contribuito con orgoglio anche al mantenimento dei conti pubblici”.

Durante il suo discorso i senatori del Movimento Cinque Stelle escono dall’Aula in segno di protesta.

“Dicono che la legge sia figlia mia e il che non mi dispiace ma è di tutti. diciamo che è mia nipote. A chi mi insulta non rispondo, dovrei dire Ecce homo”.

“Il regista di questa legge elettorale è Verdini e suo e dei suoi uomini è il sostegno che permette l’approvazione del Rosatellum. Hanno messo le regole del gioco della democrazia in mano a un uomo plurimputato e re dei cambi di casacca”.

Così Vito Crimi del M5s. A onor di cronaca anche la Lega Nord ha votato a favore della legge elettorale, “magari turandoci il naso ma la votiamo” come ha detto Roberto Calderoli.

Matteo Renzi in collegamento con Radio Capital dal treno Destinazione Italia nega che vi sia una nuova maggioranza Pd-verdiniani:

“Assolutamente no.  Quando Verdini è stato decisivo nel voto sulle unioni civili non siete stati così scandalizzati. Vi stupite che sulla legge elettorale ci sia un accordo con Fi e Lega ma la legge elettorale si vota con chi ci sta, anche con le opposizioni, ci abbiamo provato anche sulle riforme costituzionali, prima che Berlusconi cambiasse idea”.