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Elezioni, fallisce mandato Casellati per formare governo con M5S

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ROMA (WSI) – Alla fine il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto di affidare l’incarico esplorativo al Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati che alle 11 salirà al Colle. Ma si capiva che la decisione era più volta a guadagnare tempo che a ottenere effettivamente un risultato concreto.

Il MoVimento 5 Stelle ha già risposto di no all’ipotesi di formare un governo con la coalizione di centro destra unita, l’idea che sta portando avanti Casellati. Fallito questo tentativo, per Luigi Di Maio, leader del M5S, rimane in piedi l’ipotesi di formare un governo con la Lega, sempre che Matteo Salvini sia disposto a staccarsi da Forza Italia.

Lasciando la Sala degli specchi di Palazzo Giustiniani dopo l’incontro con la presidente del Senato, Di Maio ha risposto “Certo” a un giornalista che gli domandava se si rivolgesse anche al Pd per la formazione del governo. Per Di Maio la coalizione del centrodestra è solo un “artifizio elettorale”. Il centrodestra, ha osservato Di Maio, “si presenta anche a queste consultazioni diviso e il leader Salvini neanche ci viene. Ancora una volta abbiamo ribadito in questa sede che M5S è pronto a sottoscrivere un contratto con la Lega, non con tutto il centrodestra”.

“Sono stato accusato da Salvini – ha concluso Di Maio – di porre veti: non si capisce perché io non posso porre veti su Berlusconi e lui invece può porli sul Pd. Le uniche forze politiche che non si pongono veti a vicenda sono Lega e M5S, questo andrebbe compreso, invece continuiamo a vedere la Lega propinarci un governo ammucchiata. Saremmo già potuti partire con un governo di cambiamento“.

Di Maio da tempo dice di non volersi alleare con Silvio Berlusconi e anche questo ultimo, come dimostrano gli ultimi attacchi al primo partito d’Italia, non ha alcuna intenzione di scendere a patti in questo senso. Quando riferirà al capo del Quirinale venerdì, Casellati non avrà da mostrare quindi grandi progressi nei negoziati per la formazione di una maggioranza di governo.

La notizia non è positiva per l’euro e i mercati obbligazionari italiani e della periferia, ma non rappresenta per il momento un grosso rischio. Tanto è vero che la moneta unica, approfittando di un indebolimento del dollaro Usa, si è rafforzata negli ultimi scambi rispetto al biglietto verde sul Forex.

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Che il compito di uscire dall’impasse e verificare se ci fosse qualche chance per mettere d’accordo i partiti e individuare margini per una maggioranza centrodestra-M5S, sarebbe stato arduo per Casellati era chiaro. Nella storia della Repubblica è la seconda volta che una donna assume un mandato esplorativo, dopo quello affidato a Nilde Jotti nel 1987, ma non l’esperienza della berlusconiana non ha avuto l’esito sperato sinora.

Maggioranza M5S-Lega o governissimo

Per gli incontri con le principali forze politiche Casellati, berlusconiana doc, si “stabilirà” negli uffici di Palazzo Giustiniani e dovrà preparare l’agenda dei colloqui con tutti i leader dei partiti per almeno due giorni, anche se potrebbero esserne necessari altri.

Come hanno preso questa scelta di Mattarella le forze politiche? La presidente “mi sembra possa fare un buon lavoro” ha detto Matteo Salvini, mentre dal M5S Paola Taverna parla di una “figura di garanzia e imparzialità”.

Il mandato esplorativo alla presidente del Senato viene visto da molti anche come un modo per prendere tempo, visto che stando così le cose sarà difficile che si possa arrivare presto ad un’intesa. Da una parte il Movimento Cinque Stelle che fa muro contro Silvio Berlusconi e dall’altra la Lega che almeno per il momento non intende lasciare a casa l’ex leader di Forza Italia. L’arrivo di Casellati, fedelissima proprio di Berlusconi, si pensava potesse favorire un ammorbidimento delle posizioni.

Nel frattempo nella giornata di ieri sono arrivati i primi contatti tra i Cinque Stelle e Pd, con il reggente Dem Maurizio Martina che ha annunciato la disponibilità a confrontarsi su tre punti del programma elettorale Pd, mossa che ha ricevuto il plauso dei grillini. Il PD si dice pronto a partecipare solo in caso di governissimo con tutti, Lega inclusa.