Economia

Effetto Brexit: Deutsche Bank delocalizza a Francoforte

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Gli effetti della Brexit si iniziano a farsi sentire. Deutsche Bank, la più grande banca della Germania, ha annunciato il trasferimento di metà delle sue attività di compensazione in euro da Londra a Fracoforte.

Lo rende noto il Financial Times secondo cui il maggior istituto di credito tedesco ha dichiarato che la sua esposizione complessiva al rischio di derivati denominati in euro liquidati a Francoforte negli ultimi mesi è cresciuta a quasi lo stesso livello di quelli liquidati a Londra.

Proprio la compensazione dei derivati su tassi d’interesse denominati in euro è oggi uno dei principali campi di battaglia della Brexit per le autorità di regolamentazione, le banche e i mercati. La mossa della Deutsche bank, dice il quotidiano economico della City, è un vantaggio obiettivo per l’ambizione della tedesca Deutsche Borse di sottrarre business alla piazza inglese dopo il divorzio dall’Ue.

Già il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire l’anno scorso ha detto che la Brexit potrebbe essere un’opportunità per gli stati della zona euro di prendere il controllo della compensazione e un rapporto del 2016 da parte della società di consulenza EY ha suggerito che un trasferimento di tale attività potrebbe costare 83.000 posti di lavoro nella City.

Oggi però la decisione di Deutsche di delocalizzare le attività di compensazione a Francoforte non ha avuto ripercussioni sull’occupazione nel Regno Unito. La banca impiega 8.000 persone a Londra. Un portavoce di DB ha detto che la banca sta effettivamente premendo un pulsante diverso. Nel 2017 il gruppo ha dichiarato di essere impegnato nel Regno Unito ma all’inizio di quest’anno ha anche annunciato di avere in programma di tagliare più di 7.000 posti di lavoro, uno sforzo per ridurre i costi. La riduzione dei posti di lavoro ha fatto seguito all’uscita di John Cryan dalla carica di CEO in aprile, avvenuta dopo tre anni di perdite. Cryan è stato sostituito da Christian Sewing, che ha affermato che Deutsche deve concentrarsi sulle sue attività migliori, con il risultato che il numero totale di dipendenti del gruppo sarebbe sceso da 97.000 a “ben al di sotto” dei 90.000 unità.