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E-commerce, Made in Italy approfitta del boom in Asia

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ROMA (WSI) – I conti correnti delle aziende italiane con la vocazione per l’export sono già più floridi di quelli delle concorrenti che si concentrano sul mercato interno, ma potrebbero rimpinguarsi ancora di più se la loro strategia commerciale sfruttasse l’onda del successo dell’e-commerce, soprattutto sui mercati asiatici.

Secondo Morgan Stanley, saranno sempre di più gli utenti asiatici che nei prossimi anni prenderanno la loro carta di credito
e acquisteranno prodotti online. Già adesso l’e-commerce muove un giro d’affari di 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, ma secondo il rapporto “Asia B2C eCommerce Report 2013” in Cina questo business crescerà addirittura del 30% entro il 2016.

Insieme alla Cina, compreranno sul web anche gli utenti indonesiani e sudcoreani, attirati dalla qualità del Made in Italy. In tutti e tre i Paesi, infatti, sono in aumento anche in consumatori abbastanza ricchi da potersi permettere i grandi marchi italiani della moda e del lusso. Ecco perché l’Asia è il mercato da conquistare.

Fra le iniziative da mettere a punto per raggiungere i clienti orientali ci sono, ad esempio, la creazione di siti ad hoc, che presentino i prodotti in un modo più adatto ai gusti e alle abitudini di consumo (oltre che alla lingua, ovviamente) di cinesi, sudcoreani e indonesiani. Inoltre bisogna incentivare, anche con l’aiuto delle istituzioni, la diversificazione dell’export: non solo abiti e auto, ma anche agroalimentare. Tutta la produzione del Made in Italy trarrebbe giovamento, infine, se fosse presentata su un portale web destinato alla promozione dei prodotti in Cina.

Su questa linea si sta già muovendo uno dei settori più promettenti delle nostre esportazioni, quello vinicolo. Secondo Giovanni Mantovani, direttore di Verona Fiere, la sede di Vinitaly, la Cina è la Mecca dei produttori di bottiglie: “Un paese che nel 2012 ha visto i propri consumi di vino crescere del 6% e che è ormai diventato il terzo mercato mondiale per i vini rossi.

Per questo Vinitaly dedicherà proprio alla Cina uno spazio importante con la prima visita in Italia di una delegazione guidata dal ministro per il Commercio estero cinese e un seminario nel quale – prosegue Mantovani – verrà approfondita la realtà del mercato cinese e verranno illustrate alcune best practices. Perché se è vero che abbiamo terreno da recuperare in Cina, questo non significa che non ci siano imprese made in Italy che abbiano avuto successo in Cina”.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Super Money – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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