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Dollaro sotto pressione, di chi è la colpa?

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Ieri sera (verso le 21:00 ora italiana) molti trader si sono chiesti il perché del crollo del dollaro, da cosa era dovuto principalmente. Io ero uno di questi, ma dopo qualche minuto di ricerca il tutto è stato molto più chiaro, la “responsabilità”  era da attribuire ad una intervista rilasciata dal neo presidente Donald Trump al Wall Street Journal.

In breve ha dichiarato:

Prima di tutto il dollaro è ancora troppo forte e, avrei preferito da parte della FED una politica restrittiva sui tassi di interesse

Quindi come potete immaginare questo ha suscitato negli investitori una reazione sul dollaro americano che oggi tutti conosciamo. Nella video analisi e nell’analisi che seguiranno, ho dato un mio punto di vista su alcune coppie valutarie e materie prime.

Video Analisi

Analisi

Il primo che voglio analizzare insieme a te è AUD/USD. Da come ho descritto nella video analisi, nelle precedenti sedute di mercato, il prezzo ha rotto con decisione (al ribasso) il triangolo simmetrico che si era venuto a creare nelle precedenti settimane di contrattazione. Con le ottime notizie arrivate questa notte dai dati occupazionali sul dollaro australiano e l’intervista stampa di Donald Trump ieri sera alle 21:00 sul Wall Street Journal, ha portato questo cross valutario a ridosso della trend line discendente (resistenza dinamica).

Adesso sarà interessante vedere se avrà la forza di continuare il suo rialzo (visto che comunque il trend di fondo rimane rialzista, iniziato a partire da dicembre dell’anno scorso) oppure continuare la discesa iniziata qualche settimana fa (fine marzo).

Un altro asset che ha attirato la mia attenzione è il petrolio. Dal crollo alla risalita in meno di un mese, grazie alla debolezza di queste settimane del dollaro americano. Al momento ci troviamo con un prezzo del greggio nuovamente vicino alla resistenza dei 54 dollari al barile, in un trend rialzista di breve termine. Anche in questo caso monitora la situazione, perché potremmo avere dei risvolti long se il petrolio rompesse la resistenza mentre tutto l’opposto se questa materia prima rompesse il supporto dinamico.

Per quanto riguarda invece EUR/GBP e GBP/JPY, sul primo aspetterei la rottura della fase di lateralità che sta già durando da un paio di settimane. Ha provato più volte a rompere al rialzo o al ribasso, ma ha solamente creato dei falsi break-out. Mentre per quanto riguarda il cambio sterlina yen, ci troviamo vicini ad un supporto e in un trend ribassista, quindi aspettiamo un ritracciamento prima di aprire eventuali posizioni sulla nostra piattaforma di trading.