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Diciotti, Salvini indagato. UE: “Italia causa persa”, Di Maio: “questa Europa sparirà”

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Nel fine settimana si è sbloccato il caso Diciotti ma le polemiche tra Ue e Italia si sono intensificate: delle 137 persone sbarcate a Catania, venti migranti andranno in Albania, un’altra ventina, forse 25, in Irlanda, un centinaio saranno accolti dai vescovi italiani. Decisivo è stato il ruolo di mediatore svolto da Enzo Moavero Milanesi, il ministro degli Esteri.

I migranti sono rimasti in mare per cinque giorni, da quando cioè il governo italiano, per decisione del Viminale, ha impedito lo sbarco nelle coste italiane. Il governo ha annunciato di non voler fare scendere nessun senza prima avere garanzie dall’Europa sulla ricollocazione dei migranti. Sono scattate quindi diverse denunce di “sequestro”.

I magistrati hanno poi avviato un’inchiesta. La Procura di Agrigento sta indagando sul comportamento di Salvini nel merito del caso della nave Diciotti, l’imbarcazione della Guardia Costiera bloccata per giorni al porto di Catania con oltre un centinaio di migranti a bordo.

Lo stop di Salvini ha scatenato ulteriori frizioni tra il governo Conte e le autorità d’Europa, a sua volta accusata di aver abbandonato la Penisola nella gestione dei flussi migratori. Da Bruxelles c’è chi dice che ormai l’Italia è una causa persa in vista delle elezioni europee del 26 maggio 2019.

Per lo meno la vede così un diplomatico francofono. In un articolo di ieri a firma Marco Bresolin, inviato del quotidiano La Stampa a Bruxelles: “Lo scontro con l’Italia farà aumentare i voti alle Europee dei partiti populisti a Roma? Poco importa, l’Italia la diamo per persa. A noi interessa fermare l’espansione del ‘germe’ negli altri Paesi” .

Da parte sua, il vice premier Luigi Di Maio assicura che “questa Europa sparirà”, in quanto “i governi che ci ostacolano sono destinati a una sconfitta memorabile alle prossime elezioni europee“.

Salvini ha attaccato più volte il governo francese per il comportamento egoista. In realtà, sebbene la Francia applichi la politica delle frontiere chiuse a Calais e in altre parti del paese, come si è visto al confine tra Mentone e Ventimiglia, è al contempo uno di quei paesi europei che sta cercando di rispettare gli impegni presi in materia di quote di migranti da accogliere.

Salvini, che vedrà l’altro grande populista internazionale, l’ungherese Orban, in settimana, ritiene che “se Orban è cattivo, Macron lo è 15 volte di più“.

Sebbene Salvini si sia più volte espresso con toni critici nei confronti del governo francese, il ministro dell’Interno ha ricordato che dei 450 immigrati sbarcati in luglio a Pozzallo, e che dovevano essere ripartiti tra gli altri paesi europei, solo la Francia ha mantenuto l’impegno, accogliendone 47 sui 50 promessi (tre cittadini stranieri sono ricoverati in ospedali e in attesa di trasferimento).

“La Germania aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero. Il Portogallo aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero. La Spagna aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero. L’Irlanda aveva accettato di accoglierne 20: ne ha presi zero. Malta aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero“.

“Prima di chiedere lo sbarco dalla Diciotti”, diceva Salvini una settimana fa, “forse sarebbe meglio alzare il telefono e chiedere spiegazioni a Bruxelles e agli altri governi europei”.

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