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“Democrazia perversa”: per Ue governo italiano, come Trump, “è un incidente”

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Ryszard Legutko, filosofo polacco con un passato nell’attivismo anticomunista e oggi eurodeputato del gruppo conservatore, di sicuro non è morbido nemmeno con il liberismo spinto attualmente incarnato – a suo dire – dall’Unione Europea.

In un’intervista rilasciata al Wall Street Journal, Legutko ha definito l’Unione Europea come “l’ordine e lo spirito della democrazia liberale nella sua versione più degenerata” e che per tale ragione essa “non ha dissidenti dentro i suoi apparati, ma solo Stati non allineati“. E, fra questi, sostiene l’eurodeputato polacco, c’è ora anche l’Italia.

“L’atteggiamento prevalente dell’Ue non solo nei confronti di Trump, ma anche nei confronti di Ungheria, Polonia, Italia e altri governi dissidenti”, ha aggiunto, è “che si trattino di incidenti, di deviazioni innaturali, che potrebbero essere rapidamente corrette“.

La Polonia, lo ricordiamo, è considerato fra i Paesi più critici con Bruxelles e frai più restii ad applicare norme come la redistribuzione dei rifugiati. Il partito a capo del governo, Diritto e giustizia (Pis), è considerato, assieme a quello di Viktor Orban, fra i più nazionalisti d’Europa. A inizio luglio la Commissione Ue ha aperto una procedura d’infrazione contro la Polonia per una controversa riforma della Corte Suprema, organo giudiziario composto da 100 giudici, la quale prevede il congedo di tutti i membri di età superiore ai 65 anni (il 30% del totale). Ciò permetterebbe, secondo i critici, l’ingresso di nuovi giudici di orientamento più nazionalista e meno liberale.
Le élite dell’Ue, sostiene Legutko ritengono chebisogna essere liberali per essere rispettabili, e che chiunque non sia un liberale sia o stupido o pericoloso, o entrambi. Intendo, le élite dell’Occidente, comprese quelle degli Stati Uniti. Essere liberali è la cartina di tornasole della decenza politica. Questa è l’ortodossia di oggi. Se lo critichi, o sei contrario, sei squalificato”.
Legutko, poi, riassume in poche righe il punto di vista che appare proprio di molta parte della politica dei governi dell’Europa Centrale:

“Un liberale è qualcuno che viene da te e ti dice: ‘Organizzerò la tua vita per te. Ti dirò che tipo di libertà avrai. E poi puoi fare quello che vuoi‘”. La risposta del filosofo polacco a tale proposta è categorica: “Non devi organizzare la libertà per me. Non si deve creare un progetto in base al quale un’intera società deve funzionare”.