Economia

Deindustrializzazione Ue: limiti emissioni auto, brutto colpo per Germania

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La nuova decisione presa dai ministri dell’Unione europea di tagliare del 35% le emissioni di Co2 su auto e furgoni nuovi nel 2030. Alla fine la Germania, primo produttore auto d’Europa, ha deciso di votare per il testo di compromesso preparato dalla presidenza austriaca della Ue dopo che aveva opposto resistenza e  aveva fatto di tutto per restare alla proposta della Commissione europea con un taglio del 30%.

L’industria automobilistica tedesca porta la politica ambientale contro un muro, questa storia deve finire.

Così ha indicato il segretario di Stato lussemburghese Claude Turmes. Un duro colpo quindi per l’industria automobilistica tedesca.I l governo di Berlino sostenuto dai suoi soliti alleati dell’Europa orientale, ha combattuto invano per superare gli standard più severi ma ora la Germania è attaccata su più fronti anche interni.

Il tribunale di Berlino ha ordinato il divieto di circolazione dei veicoli diesel in diverse aree del centro della città. Ha anche ordinato al governo della città di effettuare un’indagine per determinare a quali aree il divieto potrebbe essere esteso. A inizio mese la Corte di giustizia Ue ha riconosciuto la violazione della regole da parte della Germania per non aver impedito a Daimler di vendere veicoli che utilizzavano gas refrigeranti fuori norma e, dunque, considerati dannosi per l’ambiente. Da qui l’avvio della procedura d’infrazione nei confronti di Berlino. A tutto ciò si aggiungono i dati deludenti arrivati dal mercato delle auto.

Il Financial Times riporta che le vendite globali di Volkswagen sono calate di quasi il 20% a settembre come risultato diretto della nuova procedura di test sui veicoli leggeri a livello mondiale, entrata in vigore lo scorso mese.  Sueddeutsche Zeitung cita il capo della Volkswagen affermando che il numero di posti di lavoro nelle fabbriche tedesche diminuirà di 100.000 unità nel prossimo decennio, una stima che gli analisti ritengono relativamente ottimistica. Ora che le città stanno imponendo divieti per le vetture diesel, il piano B dell’industria automobilistica tedesca è stato quello di aumentare la produzione di auto a benzina, ma questa strategia è ora stata tradita con i nuovi obiettivi di emissioni di CO2 previsti dallUe.

La soluzione? Buttarsi sull’elettrico ma la Germania è indietro di anni rispetto agli Stati Uniti e alla Cina nel mercato delle auto elettriche così anche di quelle a guida autonoma. Alla fine, la Germania riuscirà comunque a recuperare terreno, ma potrebbero volerci molti anni, se non un decennio.