Economia

DBRS promuove Italia: rating alto, migliorano banche

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Positiva la situazione dell’Italia tanto che l’agenzia DBRS conferma il rating BBB (high) con trend stabile. La conferma del rating alto e dell’andamento stabile riflette l’opinione di DBRS secondo cui i fondamentali economici e finanziari italiani stanno gradualmente migliorando, anche per quanto riguarda la salute del sistema bancario, compensando gli elevati rischi politici.

“È improbabile che le previste deviazioni dagli attuali obiettivi di bilancio dovute alla nuova agenda politica indeboliscano in misura significativa la sostenibilità del debito pubblico“, si legge nella nota dell’agenzia di rating.L’Italia è il secondo paese manifatturiero d’Europa e dal 2011 la sua situazione delle partite correnti è migliorata significativamente con un avanzo del 2,8% del PIL nel 2017, ricorda l’agenzia.

“Si prevede che quest’anno la crescita economica rallenterà moderatamente fino all’1,3%, soprattutto a causa del calo della domanda esterna, ma rimarrà superiore al tasso medio di crescita dell’1,1% registrato negli ultimi tre anni. L’incertezza politica è aumentata dopo le elezioni del marzo 2018 e una nuova piattaforma politica comporta il rischio di un’inversione di tendenza di alcune riforme strutturali, con implicazioni potenzialmente negative per la crescita”.

Ma nonostante questo, dice DBRS, la qualità del credito delle banche italiane continua a migliorare, con ulteriori cessioni di sofferenze (NPL) previste per il futuro.

“Il settore bancario ha compiuto progressi nel corso del 2017, grazie soprattutto a un miglioramento del capitale, alla riduzione dello stock di NPL e a varie misure di ristrutturazione. Tali progressi hanno portato ad una significativa riduzione del rischio sistemico, dimostrata dalla positiva esecuzione dell’aumento di capitale di UniCredit, dal sostegno pubblico alla ricapitalizzazione cautelare di Banca Monte dei Paschi di Siena e dalla liquidazione ordinata di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Secondo la Banca d’Italia, le cessioni e le svalutazioni totali di NPL hanno raggiunto l’anno scorso i 35 miliardi di euro (in forte aumento rispetto agli 8 miliardi di euro del 2016), pari a circa il 10% dello stock totale alla fine del 2016. Ulteriori operazioni dovrebbero essere completate in futuro beneficiando del regime di garanzia governativa, che dovrebbe essere prorogato di altri sei mesi. In questo contesto, DBRS prevede che la tendenza al miglioramento delle banche italiane continuerà, anche se vi è la possibilità di un’inversione di tendenza per quanto riguarda alcune misure, tra cui la riforma delle banche cooperative. Il rafforzamento del sistema bancario dovrebbe rimanere una priorità. DBRS prevede che il rapporto NPL italiano continui a scendere nel medio-lungo periodo dal 14,5% di fine 2017 alla media UE, che nello stesso periodo era pari al 4%. (…)  In questo contesto, il debito del settore privato non finanziario, pari al 113,9% del PIL nel 2017, è uno dei più bassi tra i paesi avanzati e mitiga il rischio di instabilità finanziaria”.