Economia

Criptovalute: furto da 200 milioni di dollari su una piattaforma italiana

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MILANO (WSI) – Maxi furto da 195 milioni di dollari sulla piattaforma italiana di scambio dedicata alle criptovalute BitGrail. Lo rende noto la stessa azienda che tratta la moneta Nano.

“Da controlli di verifica interna di congruità delle operazioni di prelievo sono emerse delle transazioni non autorizzate che hanno portato ad un ammanco di n. 17 Mln di Nano c.a. costituenti parte dei portafogli gestiti da Bitgrail S.r.l.. e Per l’attività fraudolenta, l’azienda fa sapere che è stata presentata regolare denuncia querela presso le autorità di polizia competente e le indagini di polizia sono in corso”.

Al momento del furto, la criptovaluta Nano valeva circa 11,5 dollari. Ma dopo la notizia dell’operazione fraudolenta, il valore è sceso fino a toccare 8,25 dollari. Nano è una criptovaluta che allo stato attuale ha un marketcap da un miliardo e 89 milioni di euro e si colloca al 23esimo posto per capitalizzazione di mercato nella classifica di Coinmarketcap. La notizia del furto ha messo in allerta i mercati con il Bitcoin e tutte le principali altcoin che sono passate in negativo. Stessa cosa dicasi per il prezzo di Ripple, reduce dal 50% delle scorse sedute, arrivato a perdere circa il 12% annullando i rialzi. Lo stesso dicasi per la quotazione BTC che invece aveva registrato un calo a 8000 dollari arrivando a perdere circa il 10%.

Mentre il dibattito sulla sicurezza è ai massimi livelli, arriva anche la notizia che la banca della Thailandia ha introdotto norme sulle criptovalute vietando a tutte le banche e istituzioni finanziarie di investire e negoziare monete digitali. Si tratta di una mossa simile a quella fatta dalla la banca centrale del Qatar la scorsa settimana.

La Bank of Thailand afferma di essere “preoccupata per i possibili problemi e frodi derivanti dalle transazioni in controvaluta, in quanto “la moneta crittografata può essere utilizzata per il riciclaggio di denaro o il sostegno al terrorismo”.