Economia

Coldiretti: sanzioni Russia e Brexit soffocano export italiano

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Mentre si attende di capire quale sarà l’impatto della Brexit sulle esportazioni italiane nel Regno Unito, che potrebbe portare al sensibile innalzamento dei dazi sui beni importati dall’Unione Europea, Coldiretti comunica le sue stime sull’export andato in fumo a causa di un altro shock: quello causato dalle sanzioni alla Russia.

Secondo la confederazione che tutela gli agricoltori sono 600 i milioni di esportazioni in meno sperimentate nell’arco degli ultimi due anni; di questi, circa la metà interessano direttamente il settore agroalimentare, con l’azzeramento dell’export di ortofrutta, formaggi, latticini, carni e salumi italiani. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha inoltre annunciato che il proprio enbargo sui beni alimentari proseguirà fino al 31 dicembre del 2017. I danni, pertanto, sono destinati a rimanere tali.

Gli sviluppi conflittuali della crisi ucraina, che hanno creato i presupposti per l’introduzione delle sanzioni alla Russia, si sono rivelati nefasti per un settore come quello agroalimentare, che nei cinque anni precedenti al blocco, aveva più che raddoppiato il proprio valore (+112%).

Forte l’amarezza per il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo: “Ancora una volta il settore agroalimentare è divenuto merce di scambio nelle trattative internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”. La Brexit, inoltre, ha già avuto il suo primo risultato potenzialmente dannoso per le esportazioni italiane: il deprezzamento della sterlina: “si tratta di un costo insostenibile per l’Italia e l’Unione Europea dopo il voto sulla Brexit con la svalutazione della sterlina che rischia di mettere in crisi anche i rapporti commerciali con la Gran Bretagna che è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari Made in Italy”, ha aggiunto Moncalvo.