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Cina vieta commemorazioni vittime piazza Tien An Men

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PECHINO (WSI) – Nella capitale cinese non si potra’ assistere a nessuna commemorazione dei fatti del 4 giugno 1989, quando centinaia di persone – c’e’ chi dice migliaia – furono uccise o arrestate durante le violente proteste a piazza Tien An Men.

La polizia di Pechino ha anche imposto il divieto di accesso al cimitero dove sono seppellite le vittime della sanguinolenta repressione del movimento democratico di Tien An Men.

A Hong Kong, invece, 150.000 sono attese personne per una gigantesca parata per ricordare quel 4 giugno, giorno in cui cade l’anniversario di quegli eventi drammatici che hanno fatto la storia. Resteranno per sempre impressi nella memoria anche grazie alla potenza dell’immagine scattata da Jeff Widener, dell’Associated Press, di un uomo sconosciuto, inerme e da solo davanti a tre carrarmati.

I poliziotti dispiegati all’esterno del cimitero di Wanan, nella parte occidentale di Pechino, hanno bloccato l’ingresso principale e hanno chiesto ai giornalisti dell’Agence France Press di lasciare il posto.

Ogni anno le famiglie degli studenti uccisi dall’esercito cienese si recano in questo cimitero per delle cerimonie di commemorazione sotto la sorveglianza ravvicinata delle forze di sicurezza.

Quasi un quarto di secolo e’ passato da quando il Partito comunista cinese ha inviato i carrarmati per sedare le proteste nel cuore della capitale, ma l’anniversario dei fatti di Tien An Men resta un giorno molto delicato per il regime.
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Il soggetto resta ancora un tabu nei media nazionali e rimane tanto sensile che qualsiasi manifestazioni di omaggio sono vietate tuttora.

Una censura draconiana si esercita anche sui social media e i motori di ricerca. Le parole “4 giugno”, “candela” e “Tien An Men” sono per esempio censurate oggi.

La stessa piazza e’ sotto stretta sorveglianza, con veicoli dela polizia e uomini della sicurezza in civile che controllano i documenti dei passanti e dei turisti in posa per una foto davanti alla bandiera cinese o al ritratto dell’ex leader Mao Tse Tung.