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Cina, perdite milionarie per chi ha scommesso contro lo yuan

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NEW YORK (WSI) – I fondi hedge che hanno scommesso contro lo yuan si trovano in mezzo a una tempesta. Dopo la forte svalutazione dello scorso agosto, la valuta cinese ha rialzato la testa mettendo nei guai tutti gli hedge fund e speculatori che allora avevano scommesso su un proseguimento di tale debolezza.

Secondo quanto riporta Bloomberg, ammonterebbe almeno a 562 milioni di dollari il valore delle opzioni pagate scadute ad agosto per coprirsi contro le perdite, qualora lo yuan fosse sceso sotto 6,6 contro il dollaro, mimino toccato durante la svalutazione. Valore che va sommato a altri 807 milioni in scadenza tra tre mesi.

Mentre queste cifre forniscono solo un assaggio nelle potenziali perdite per gli speculatori pessimisti sulla valuta cinese, quello che è sempre più chiaro è che il governo cinese si è dimostrato un avversario più forte di quanto atteso da molti trader.

“La Cina vuole avere il controllo sul yuan e farà tutto il possibile per garantire che nessun altro decide quale in quale direzione vada la moneta”, ha dichiarato Hilmi Unver, il capo degli investimenti alternativi a Notz Stucki & Cie, un gestore di fondi svizzeri, suggerendo che non conviene scommettere contro il gigante asiatico.

A questo proposito va ricordato che lo scorso 25 febbraio, la Banca centrale cinese, durante il G20 che si teneva proprio a Shanghai, ha annunciato che avrebbe deposto le armi usate nella guerra delle valute. Il governatore in persona, Zhou Xiaochuan, ha assicurato in quell’occasione che la Cina non svaluterà più lo yuan come fatto in molte occasioni a partire dallo scorso agosto.

Sebbene l’istituto cinese non abbia nella credibilità la sua qualità migliore, il messaggio è stato chiaro. Sarà un caso, sicuramente favorito dall’indebolimento generale del dollaro, ma proprio ieri lo yuan è stato “fissato” dalla banca centrale al valore più alto del 2016.