Il bilancio da inizio anno resta positivo, anche se per la parola d’ordine per il primo semestre 2018 del mercato immobiliare italiano è prudenza. Quest’ultima è alimentata soprattutto dalle incertezze in merito alle politiche fiscali e occupazionali del nuovo governo. Un altro fattore negativo è la carenza di prodotto di qualità.
Nonostante questo, il fatturato previsto per fine anno è di 125 miliardi di euro (un +5,3% rispetto al 2017). Questi dati alcuni dei deati emersi oggi dalla presentazione del 26° Forum di Scenari immobiliari, informa un comunicato.
La situazione incerta fa calare soprattuto i prezzi del settore terziario-uffici che scendono dello 0,5% rispetto a fine 2017, con un calo dello 0,3% previsto per fine 2018 anno su anno.
In crescita, invece, i prezzi della piccola distribuzione commerciale, che trainano un trend positivo delle quotazioni medie nominali registrando uno +0,2% rispetto al secondo semestre dell’anno scorso.
Le compravendite del primo semestre del 2018 crescono dell’11,5% anno su anno, spinte dal prezzo che continua a scendere: per andamento dei prezzi e numero di compravendite Milano si conferma leader, ma migliora anche il mercato romano.
Resta positivo anche il sentiment degli investitori esteri, che nel periodo gennaio – giugno hanno acquistato immobili per quasi due miliardi di euro.
Ammonta a circa la metà la spesa degli investitori istituzionali italiani come fondi e assicurazioni, invece, hanno speso poco più di un miliardo.
Si tratta in entrambi i casi di un dimezzamento della cifra rispetto al 2017, ma considerati i risultati straordinari registrati l’anno passato gli esperti lo definiscono un calo fisiologico.