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Caos governo: mercati in fibrillazione, asset italiani colpiti dalle vendite

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Mentre l’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli sale al Quirinale, i mercati finanziari sono in fibrillazione per lo scontro istituzionale in Italia. Pesa l’idea di una corsa alle urne con un paese diviso in due. Dopo essere saliti di prezzo con il passare degli scambi le Borse si mettono a cedere quota. I listini azionari e i Bond italiani pagando l’acceso scontro istituzionale. Lo Spread, che si era ridotto dopo il balzo in area 200 punti base degli ultimi giorni, torna ad allargarsi anche oltre i 225 punti base. Gli investitori esteri e le agenzie di rating hanno avuto la meglio sulla sovranità, dicono i commentatori vicini ai partiti anti establishment, ma la partita è tutt’altro che finita. Saltato il governo “del cambiamento” anti sistema, gli investitori hanno tirato un sospiro di sollievo nelle prime battute, ma l’intensificarsi delle turbolenze politiche non consente di respirare. Il dossier Ilva e lo scatto dell’aumento IVA sono due delle priorità del prossimo esecutivo “neutro”, insieme alla revisione della legge elettorale. Sempre che riuscirà a ottenere la fiducia.

Finito il compito del governo “traghettatore” guidato dal cosiddetto “uomo dei conti”, si andrà in ogni modo al voto anticipato e il risultato – specie se non verrà rivista la legge elettorale – potrebbe essere lo stesso del 4 marzo. La rivoluzione è forse dunque soltanto interrotta. Uno scontro tra le istituzioni del genere in Italia si era visto nel 1964, tra il quarto presidente della Repubblica Antonio Segni e la maggioranza di governo guidata da Aldo Moro, quando si prefigurava persino un colpo di Stato (il famigerato “piano Solo”, avanzato dal generale Giovanni de Lorenzo). Ma persino in quel frangente i toni erano più moderati di quelli di oggi.

Per risolvere la grave crisi, Sergio Mattarella dà l’incarico di formare il governo tecnico al direttore dell’Osservatorio dei conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, ex funzionario dell’Fmi. Borsa di Milano in saliscendi e differenziale tra Btp e Bund a molla: prima si restringe, poi si allarga. Invocando l’articolo della Costituzione che parla del ruolo del capo dello Stato a difesa dei risparmi dei cittadini italiani, Mattarella ha posto un veto sul nome di Paolo Savona, 82enne economista con posizioni controverse sull’Europa unita, come ministro dell’Economia. Il Quirinale aveva provato a far salire al Tesoro Giancarlo Giorgetti della Lega, ma il suo stesso partito si è imputato sul nome del professore anti euro. Il M5S intanto invoca l’art. 90 della Costituzione, chiedendo la messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica. Il paese, che si avvicina a nuove elezioni politiche, è sempre più diviso in due, tra fonte europeista e fronte anti euro.