Economia

Btp, Tria in Cina a caccia di investitori sul debito

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“La visita in Cina? È di profilo istituzionale, non certo finalizzata a cercare compratori nei nostri titoli di Stato”. Così ieri il ministro Giovanni Tria, alla vigilia del viaggio in Cina, ha provato a spazzare via tutte le speculazioni sulla missione, la prima del ministro dell’economia fuori dalla Ue, che cade in un momento a dir poco impegnativo per il debito.

Il problema è noto. Il QE con cui la Banca centrale europea ha comprato fino ad oggi più di 2mila miliardi di euro di titoli di Stato della zona euro avrà fine a dicembre. Dopo quella data, l’istituto di Francoforte lascerà scadere i titoli che ha acquistato e i governi che hanno bisogno di finanziamenti dovranno vedersela con i mercati. Un problema che per l’Italia risulta particolarmente grave alla luce della recente diffidenza degli stranieri sui Btp (quasi 70 miliardi venduti tra maggio e giugno), e del rischio di un downgrade delle agenzie di rating.

Dopo la promessa di sostegno al debito italiano, fatto dal presidente Usa, Donald Trump al premier Giuseppe Conte,gli analisti guardano dunque al viaggio in Cina come un’occasione per trovare nuovi investitori. Giovanni Tria partirà oggi per Pechino e ad accompagnarlo ci sarà anche Fabio Panetta, vice direttore della Banca d’Italia.

Altra alternativa sembra essere la Russia, come hala Stampa, riprendendo quanto detto al Parlamento lo scorso 10 luglio da Paolo Savona, ministro delle Politiche europee.

Intanto, tra agosto e settembre sono 60 i miliardi di Bot e Btp in scadenza, altri 25 a ottobre. Tutto questo mentre venerdì prossimo è attesa la valutazione di Fitch: per ora il rating è “BBB”,  ma nell’ultimo report l’agenzia aveva messo in evidenza “rischi per il profilo di credito sovrano, in particolare attraverso un allentamento di bilancio e un potenziale danno alla fiducia”.

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