Economia

Bruxelles lancia campagna anti euroscettici multimilionaria

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BRUXELLES (WSI) – Tra qualche mese, ogni volta che qualcuno su Internet, Facebook o Twitter si azzarderà a menzionare certe parole chiave, vedrà l’assalto dei troll pronti ad azzannarlo.

Scrivere “uscire dall’euro”, “MES”, “fiscal compact”, “ritorno alla lira” o altre parole ad alto rischio di critica attirerà subito gli esperti del caso, quelli bravissimi a sfottere, deridere, insinuare, insomma a buttare tutto in caciara. Troll professionisti. L’ha scoperto il Telegraph, che racconta come l’Unione Europea si stia preparando alle elezioni del prossimo anno cercando di preservare se stessa e le proprie istituzioni investendo qualche milione di euro allo scopo. Sul calendario degli eurodeputati le date segnate in rosso son quelle del 7 e 8 febbraio. In quei giorni a Bruxelles è stato messo in programma un summit dopo il fallimento del vertice straordinario del novembre scorso per trovare la quadra sull’accordo sul bilancio Ue 2014-2020.

Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha già avvertito che “non c’è unanimità” perché “le posizioni dei governi sono ancora molto lontane”. Ma nei palazzi della politica dove si decidono le sorti della moneta unica sono partite anche le grandi manovre in vista delle elezioni europee del 4-7 giugno 2014.

Sarà quella l’occasione in cui si decideranno le sorti di circa 500 milioni di cittadini europei per i prossimi cinque anni. Secondo la ricostruzione del Daily Telegraph , entrato in possesso delle proposte di spesa contenute nei documenti interni di pianificazione, il Parlamento europeo si appresta a “spendere” quasi 2 milioni di sterline per effettuare monitoraggi e scaldare il dibattito anche fra gli euroscettici sia prima sia durante le elezioni.

Gli eurodeputati vorrebbero aumentare di 1,7 milioni di sterline la spesa per l’analisi qualitativa dei media.

La maggiore parte delle risorse è presente nei bilanci degli Stati, ma almeno una fetta pari a 787mila sterline dovrebbe “saltare fuori” da una nuova tornata di tasse. Una manovra su cui a Bruxelles ragionano con molta attenzione. Tanto che in un documento riservato c’è un passaggio in cui viene sottolineato come “da monitorare dovranno essere quei paesi che hanno sperimentato un aumento dell’euroscetticismo”.

Fra le cause promosse ci sarebbe anche quella di fondi da destinare a un museo sulla nuova Europa. Ancora altri per inaugurare la “Casa della storia europea” nel 2015. Alcuni osservano però come le spese per iniziative culturali nonostante inserite in piani precisi si gonfino dell’85%, e quelle invece per le informazioni audiovisive di circa il 36%. Questo comporterà un aumento del 15 per cento dei finanziamenti ai partiti politici presenti a Bruxelles.

Si legge nell’articolo del Telegraph:

“Particolare attenzione sarà prestata ai Paesi che hanno sperimentato un aumento dell’euroscetticismo”, dice un documento confidenziale dello scorso anno. “I comunicatori istituzionali del Parlamento dovranno avere l’abilità di monitorare le conversazioni pubbliche e il sentiment popolare, per capire gli argomenti di tendenza, e avere la capacità di reagire velocemente, in un modo mirato e rilevante, unendosi alla conversazione ed influenzandola, per esempio, fornendo fatti e distruggendo miti.” Il training per i funzionari comincerà questo mese.

Qualche deputato ha protestato, sostenendo che “spendere più di un milione di euro per addestrare funzionare pubblici a diventare troll di Twitter in orario di ufficio, è uno spreco e una cosa ridicola”.