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Brexit: “Abolite Tobin tax e Milano sarà la nuova City dell’Ue”

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MILANO (WSI) – La Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, può essere un’occasione di rilancio. La pensa così il comitato Select Milano che dopo l’esito della consultazione referendaria inglese di giugno scorso, si è mosso per trasferire nel capoluogo meneghino una parte delle attività con sede a Londra.

Si tratta per lo più di operazioni dell’Euroclearing, ovvero servizi a garanzia del funzionamento del mercato dei derivati in euro, attività che al momento sono gestite in particolare dalla Cassa di compensazione e garanzia Lch Clearnet, società londinese del London stock exchange il gruppo che controlla la borsa di Londra e Piazza Affari. Nei dettagli i ricavi e gli utili dell’Eurocleaning rimarrebbero in capo al gruppo di Londra, mentre a Milano arriverebbe nuovo indotto e nuove opportunità di lavoro, circa 10mila nuovi posti secondo le prime stime effettuate dalla Select Milano.

La giunta milanese guidata dal sindaco Beppe Sala a seguito della Brexit vorrebbe anche far trasferire a Milano l’Ema, ossia l’Agenzia per i medicinali, scartando l’Eba, l’Autorità bancaria. Intenzioni annunciate dall’assessore al bilancio di Milano Roberto Tasca nel corso di un incontro con lo studio legale Simmons &Simmons in cui ha sottolineato i punti forti della città della Madonnina, come il sistema dei trasporti, un patrimonio immobiliare privato per ospitare nuovi uffici e le residenze dei lavoratori, la rete in fibra eccellente, scuole internazionali e università di alto livello.

Ma Milano non si ferma alle intenzioni e punta a coinvolgere nella sua battaglia anche il governo presentando una risoluzione in Commissione finanze alla Camera, a  firma di alcuni deputati di Ap, Lega Nord e Partito democratico.

Nel documento il governo si impegna a prendere le misure che permetteranno la nascita di una vera  e propria cittadella finanziaria europea.

Su un punto il comitato si batte in modo particolare per far vincere Milano: abolire la Tobin Tax, l’imposta sulle transizioni finanziarie.

Ma Milano non è sola nella sua corsa: in lizza ci sono anche Parigi e Francoforte. La capitale francese però, come sottolinea il presidente di Select Milano Bepi Pezzuli dalle pagine de Il fatto Quotidiano non offre vantaggi competitivi per la pressione fiscale senza dimenticare i rischi terrorismo.

“La scelta di Francoforte invece darebbe fiato alle trombe dei populisti che già accusano l’Unione europea di essere una grande Germania e l’euro di essere il marco mascherato”.