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Borse: “Sell in may”? Sí, ma non per tutti i settori

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Se aprile si chiude con le Borse che viaggiano sui massimi, confortati anche dall’andamento delle elezioni francesi, che cosa succederà a maggio? E’ questo il mese in cui in teoria dovrebbe iniziare una stagione, quella estiva, in cui storicamente scattano i realizzi. Meglio seguire il noto detto di Borsa “sell in may and go away” o procedere su una strada diversa?

Per Sam Stovall, chief investment officer della società di ricerca CFRA, meglio fare una selezione di ciò che si deve vendere. In caso contrario, il rischio di perdere buone occasioni di guadagno diventa alto. Secondo Stovall, durante l’estate il mercato azionario americano tende a salire, anche se a passo più lento rispetto all’inverno.

Lo scorso anno – si legge in un articolo del Financial Times – la Borsa Usa ha ricalcato il solito schema: nei sei mesi da aprile a ottobre, lo S&P 500 ha guadagnato il 2,9%, mentre nei sei mesi successivi ha accumulato guadagni del 12,1%. Dal 1970, la media è stata dell’8,7% nei sei mesi invernali e del 2,8% in quelli estivi.

Per evitare di perdere “quel 2,8% estivo” – Stovall ha creato un indice ETF che segue i beni di consumo e la sanità da maggio a ottobre. Successivamente, si passa a beni discrezionali, industriali, IT e materie prime nei sei mesi seguenti. ETf o meno, questa secondo l’esperto è la strada da seguire per accumulare rendimenti e non restare a bocca asciutta anche quest’estate.