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Borse gelate da minacce Corea del Nord e futuro Brexit

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Il mercato azionario, che ieri aveva ignorato la decisione storica della Federal Reserve di avviare l’era del Quantitative Tightening dopo nove anni di droghe monetarie iniettate nelle vene del sistema finanziario, quest’oggi è innervosito dalle nuove minacce della Corea del Nord. Il governo di Pyongyang, regime isolato ma militarizzato fino al collo, sta valutando la possibilità di effettuare un test nucleare di “potenza senza precedenti”: una bomba all’idrogeno da far esplodere nel Pacifico. In agenda macro l’attenzione è rivolta ai dati sugli indici Pmi dell’area euro e degli Stati Uniti. Hanno sorpreso in positivo i primi e in negativo i secondi.

Un’influenza sugli scambi, in particolare sul valutario dove la sterlina cede su euro e dollaro, l’ha anche l’intervento più importante dal 17 gennaio pronunciato da Theresa May sulla Brexit. La premier britannica ha svelato quali sono gli accordi che intende proporre Londra a Bruxelles nei prossimi negoziati. Piazza Affari che trascinata dalle banche, molto richieste per via delle prospettive di un rialzo dei tassi di interesse, ieri ha chiuso ai massimi da dicembre 2015, oggi consolida i rialzi. Nell’ultima seduta della settimana le Borse europee sono altalenanti. Negative le piazze finanziarie asiatiche.

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