Economia

Borse: 5 pericoli superabili e 5 illusioni da schivare nel 2018

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Fattori di incertezza come i timori su cosa il presidente Usa Donald Trump avrebbe fatto o non fatto, la minaccia atomica della Corea del Nord, l’economia in Cina, i colloqui sulla Brexit e i rialzi dei tassi della Federal Reserve sono stati tutti messi da parte in questo 2017, con i mercati azionari mondiali che hanno raggiunto nuovi record e con i Bond che non hanno subito quell’incidente grave di percorso che molti temevano.

Ma nel 2018 la musica potrebbe cambiare, secondo il direttore degli investimenti di AJ Bell, e i mercati potrebbero facilmente “scivolare giù dalla valle della speranza nel 2018”. Sono cinque le illusioni che conviene evitare di farsi sui mercati secondo Russ Mould, e cinque invece i pericoli principali che dovrebbero essere superati agilmente. Li ha elencati in un report pubblicato su Investment Week.

Lo strategist britannico sottolinea che quando fare soldi sembra facile, è lì che i mercati rappresentano un investimento rischioso e quando invece un investimento diventa conveniente per via di pressioni al ribasso ingiustificate ecco che conviene “entrare”. Alla luce di cìò, l’anno prossimo “un approccio selettivo sarà la strada migliore da percorrere” per chi investe.

Visto anche il livello al quale si sono surriscaldati i mercati negli ultimi 12 mesi, è meglio agire con prudenza e correre meno rischi possibili in Borsa, stando alla larga per esempio da una serie di false speranze (cinque per l’esattezza, vedi più sotto).

Cinque fattori di rischio superabili nel 2018

Brexit, sterlina e mercati inglesi

La Borsa di Londra è stata tra le più punite dai ribassisti in un anno di crescenti incertezze per l’esito dei colloqui sulla Brexit, per il futuro dell’economia e della sterlina. Il governo al potere, d’altronde, ha perso la maggioranza assoluta, mentre l’opposizione non gode della fiducia dei mercati. Detto questo l’indice FTSE 100 ha fatto peggio delle altre Borse europee sia nel 2016 sia nel 2017 se calcolano i ritorni da investimento in sterline. “Non ci vorrà molto per sorprendere in positivo nel 2018”, secondo Mould.

Settore retail

L’inflazione bassa riduce il potere di acquisto dei consumatori mentre l’Amazon effect colpisce duro, ma diversi nomi tra i gruppi più redditizi del settore oggi scambiano a valori convenienti in Borsa e il settore retail potrebbe alla fine stupire in positivo, specie se il mercato valutario dovesse offrire un supporto.

Giappone

“Il Giappone resta un mistero per molti” con un rapporto tra debito pubblicoe Pil che metterebbe in imbarazzo persino la Grecia. Oltre all’aspetto economico, preoccupa anche la situazione dal punto di vista della robustezza aziendale, dopo gli scandali che hanno coinvolto Toshiba e Kobe Steel, per citare solo alcuni esempi. Detto questo la governance delle imprese sta migliorando, il governo rimane stabile e l’economia è riuscita a registrare il tasso di crescita più sostenuto degli ultimi dieci anni. Il Nikkei non è su livelli troppo elevati e ha ancora spazio per salire ancora.

Mercati emergenti

Dopo un periodo difficile, il 2016 e il 2017 sono stati anni positivi per i mercati in Via di Sviluppo, che sono stati favoriti da un miglioramento delle condizioni economiche e dall’indebolimento di dollaro e inflazione, che hanno abbassato i tassi di interesse in un periodo in cui invece stanno crescendo nell’Occidente industrializzato. Se si guarda al rapporto tra prezzi di Borsa e book value (1,7%) si scopre che è decisamente più basso del 3 e oltre raggiunto ai massimi dei cicli precedenti.

Metalli preziosi

Nel 2017 l’oro è in rialzo del 10% mentre l’argento è rimasto sostanzialmente invariato: si tratta di performance che impallidiscono terribilmente rispetto ai rialzi del Bitcoin: i rialzisti dei metalli preziosi sembrano aver gettato la spugna, attirati dalle potenzialità di guadagni del Bitcoin e dalle prospettive di un incremento dei tassi di interesse. Tuttavia, se l’inflazione sorprende in positivo nel 2018, cosa probabile, oro e argento hanno la possibilità di tornare di moda.

Cinque speranze che saranno deluse (mercati da cui stare alla larga)

Azionario Usa

È molto caro se sei guarda alla serie storiche. La percentuale tra capitalizzazione di mercato e Pil supera il 130%, sopra il top del 2007 e vicino ai massimi del 1999. Inoltre la crescita degli utili aziendali è stata relativamente moderata nel 2017.

Titoli di qualità

Anche con i gruppi quotati considerati “titoli di qualità” non bisogna farsi troppe illusioni nell’anno che viene. È pericoloso, infatti, secondo Mould, confondere la qualità con la sicurezza dell’investimento, perché la sicurezza deriva da un investimento vantaggioso dal punto di vita economica e non dal pagare per prezzi troppo elevati. Verrà il momento in cui converrà di nuovo detenere in portafoglio i nomi grossi dell’industria, ma la prima parte del 2018 non è quel momento, specie ora che diversi grandi nomi del settore del consumo stanno cercando di ingrandirsi facendo acquisizioni.

Tecnologici e ‘momentum stock’

Le sette società quotate a maggiore capitalizzazione fanno tutte parte dell’universo tech: Amazon, Alphabet, Apple, Facebook, Microsoft, Alibaba e Tencent. Anche se il rapporto tra prezzi e stime sugli utili dei titoli citati non è ai livelli massimi della bolla dot com, poco ci manca e per chi investirà nel prossimo periodo c’è spazio per rimanere delusi. Se effettivamente la crescita economica prosegue, gli investitori saranno tentati da accumulare posizioni nei ciclici (che hanno valutazioni più convenienti) piuttosto che nel settore hi-tech.

Banche centrali

“Una qualsiasi rimozione affrettata della liquidità in eccesso dai mercati” ha il potenziale di creare degli schock in una serie di classi di attivi che hanno approfittato del denaro facile e hanno spinto gli investitori a indebitarsi. Si possono citare azionario, obbligazionario, criptovalute e campo dell’arte.

Fonti di rendimento sicuro

In un contesto in cui i rendimenti rimangono vicini allo zero in Occidente e in generale stanno crescendo solo di poco anche altrove, resta il rischio di rimane bruciati nella caccia disperata a rendimenti alti (una tendenza che porta a fare investimenti che lasciano i propri capitali esposti a dei pericoli inutili).