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Borsa Usa “sopravvaluta del 66%”, iniziano puntate short

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Il mercato azionario statunitense sarebbe sopravvalutato del 66%: è quanto emerge dall’analisi di Thomas H. Kee, ex broker di Morgan Stanley e fondatore Stock Traders Daily. In un intervento pubblicato su MarketWatch, Kee si aggiunge al coro di quanti temono l’esplosione di una bolla gonfiata dalla liquidità facile fornita dalle banche centrali a partire dalla crisi finanziaria.

 

Il rapporto price-earnings del S&P 500 “all’incirca a 25 è molto superiore alla norma storica di 14,5”, ricorda Kee. Di fronte a questo rischio, gli investitori si starebbero dimostrando “apatici”, probabilmente nella speranza che le banche centrali sarebbero pronte a intervenire a sostegno dei mercati com’è già avvenuto in passato. “Ma è seriamente una scommessa rischiosa”, commenta l’analista. L’esperienza delle bolle della new economy e della crisi dei subprime, tuttavia, insegnano semplicemente che “il riconoscimento unanime di una bolla finanziaria non si verifica fintantoché essa non scoppia”.
Ad aver recentemente dichiarato una scommessa ribassista sull’indice S&P 500 Usa è Patrick Armstrong, Cio presso il Plurimi Investment Managers: alla base dello short ci sono le prospettive di restringimento della politica monetaria della Fed unite a valutazioni molto alte. Secondo Armstrong c’è stato “un chiaro avvertimento nelle ultime minute Fed in merito al premio al rischio, price-earnings e gli investitori non l’hanno riconosciuto”, afferma a Cnbc.

Un’ultima ragione per essere scettici sulla stabilità del rally azionario Usa, conclude Armstrong, risiede nella capacità dell’amministrazione Trump di portare a casa le riforme promesse in campagna elettorale, in particolare quella fiscale.