MILANO (WSI) – Stavolta le promesse di Mario Draghi non hanno infiammato i mercati azionari d’Europa, tutt’altro. Borsa Milano è anzi scesa nel finale, seppur in modo contenuto.
Sul mercato dei titoli di stato, lo spread Italia-Germania a 10 anni ha registrato un calo -1,34% a 100,63, con i tassi sui BTP decennali che sono scesi -0,78% all’1,48% e quelli sui Bund in rialzo +0,39% allo 0,48%.
Dalle parole di Draghi è emerso che la Bce è pronta a fare di tutto per scongiurare la minaccia della deflazione, e a utilizzare tutti gli strumenti che ha a disposizione, puntando dunque sia sull’aggiustamento e potenziamento del QE – piano di Quantitative Easing, che su una riduzione ulteriore dei tassi di deposito, già nel meeting di dicembre.
Diamentralmente opposta appare la politica monetaria della Federal Reserve sui tassi e circa le misure di allentamento monetario. A dicembre dovrebbe arrivare la prima stretta monetaria da quasi un decennio. La banca centrale si fida dello stato di salute della prima economia al mondo, ma promette al contempo di intervenire in maniera espansiva per stimolare la ripresa se questa dovesse perdere slancio. L’approccio, in definitiva, sarà graduale in merito a eventuali ulteriori strette monetarie.
Nella regione Asia Pacifico, bene l’indice MSCI escluso il Giappone. La Borsa di Tokyo chiude in marginale rialzo. Positive le altre principali piazze finanziarie.
Tra gli altri mercati, accelerazione ribassista per il petrolio, ai minimi degli ultimi tre mesi. I prezzi scontano la continua crescita delle scorte negli Usa dopo un balzo temporaneo in coda alle ultime notizie di geopolitica legate agli episodi di terrorismo e all’escalation della guerra per procura in Siria. I contratti Wti rischiano di nuovo la soglia dei 40 dollari al barile. Anche le quotazioni dell’oro scendono.
Sul valutario euro in calo dopo le parole di Draghi.
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