Economia

Bond su ed euro in difficoltà dopo la Bce, i commenti degli analisti

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Nella riunione di giugno della Bce i tassi guida sono rimasti invariati ma con due importanti modifiche apportate al comunicato:

  1. è stato eliminato il riferimento alla possibilità di tassi più bassi in futuro, grazie alla scomparsa del rischio di deflazione;
  2. i rischi sulla crescita sono definiti ora “bilanciati”

Sono state riviste al rialzo quelle sul PIL (per il 2017 Draghi ha ipotizzato anche il raggiungimento del 2% dopo la revisione migliorativa del primo trimestre), mentre sono state riviste al ribasso quelle sull’indice di inflazione (a causa principalmente del calo del petrolio). Quest’ultima revisione sta pesando sull’euro.

Sulla scarsità di Bund da acquistare Draghi ha ribadito come il programma sia flessibile. La flessibilità sarà presa in considerazione al momento opportuno. Sui mercati finanziari i rendimenti dei Bond sono in forte calo, soprattutto in Italia, “grazie anche al venir meno di timori di elezioni anticipate con spread tronato in area 190 punti base”, come osservano gli analisti di MPS Capital Services.

Dopo le revisioni al ribasso sulle stime di inflazione, il cambio euro dollaro, che ha tentato di rompere al ribasso del livello di supporto di $1,12, al momento staziona di poco al di sotto del livello pre meeting di 1,1210 dollari (-0,4% circa).

In seguito alla riunione odierna della Bce, Timothy Graf, responsabile della strategia macro di State Street Global Markets, e Antoine Lesné, responsabile EMEA della strategia di SPDR ETFs (State Street Global Advisors), hanno così commentato:

Le osservazioni di oggi del presidente della Bce Draghi hanno destato poche sorprese secondo Graf. “Il trend dei dati europei è stato chiaramente positivo quest’anno e dovrebbe sostenere la moneta unica e gli asset rischiosi europei nella seconda metà del 2017. Tuttavia, con i tassi d’inflazione nominale che stanno invertendo la rotta e l’inflazione core ancora modesta, la Banca Centrale non ha fretta di modificare la propria posizione accomodante. Gli annunci di oggi soddisfano in gran parte le aspettative, quindi la recente forza dell’euro riuscirà probabilmente ad essere mantenuta; tuttavia, dato che la tendenza al rialzo dell’euro incorporata nel consensus nelle ultime settimane, è probabile che sia necessario tornare verso un’inflazione più elevata per accrescere i guadagni”.

Per Lesné “non abbiamo assistito a nessuna sorpresa. Le osservazioni del presidente della BCE Draghi hanno evidenziato il trend ottimistico dei dati europei. Questa è stata chiaramente una sorpresa positiva quest’anno e dovrebbe sostenere gli asset rischiosi europei nella seconda metà del 2017, qualora l’agenda politica non dovesse sorprendere in negativo. Tuttavia i tassi d’inflazione headline hanno cominciato a invertire la loro tendenza a maggio e l’inflazione core continua ad oscillare intorno all’1%. La BCE non avrà fretta di modificare la sua posizione accomodante. La guidance odierna può essere vista come più equilibrata e in gran parte risponde alle aspettative. La performance positiva degli asset rischiosi denominati in euro potrebbe continuare finché non si arriverà a parlare a voce alta di politica monetaria restrittiva”.