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Bond: “Nessuno si sarebbe aspettato tassi così bassi oggi”

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Colui il quale ha previsto con grande precisione i rialzi di Borsa successivi alla vittoria di Trump oggi ha un consiglio di investimento sul mercato obbligazionario. Una delle maggiori sorprese dell’anno secondo lo strategist Mark Grant, che gode di un’ottima reputazione a Wall Street, è che il rendimento del decennale del Tesoro Usa scambia intorno al 2,15%.

“Tutti ma proprio tutti dicevano che a questo punto dell’anno si sarebbe trovato al 3%, ma io rispondevo di no”, ha detto alla CNBC oggi il chief strategist di Hilltop Securities. Gli altri si sono sbagliati e Grant ha avuto ragione. Durante l’intervista di stamattina, il tasso del titolo governativo di riferimento in Usa viaggiava intorno al 2,148%.

Quando la conduttrice del programma Squawk Box gli ha chiesto di fare un pronostico e dire quando i tassi decennali toccheranno quel 3% che tanti, persino Bill Gross, pensavano che il Treasuries raggiungesse quest’anno, Grant ha detto “certamente non presto”, facendo capire che se ne riparlerà dopo il 2018.

“Penso che tenuto conto di quello che ha fatto la Fed, il maggiore choc di tutti sono i tassi di interesse” così bassi sul mercato secondario, ha osservato l’analista, aggiungendo che per molte banche e tanti grandi investitori è stato un cattivo affare dal punto di vista delle attività di trading.

Il mese scorso Grant ha pronosticato, sempre ai microfoni della CNBC, che la corsa all‘azionario, iniziata dopo il risultato delle elezioni presidenziali di novembre, era finita e che i trader avrebbero dovuto trovare strategie di investimento alternative per fare soldi. Lo strategist ha ribadito il concetto oggi.

Il mercato azionario americano ha guadagnato circa 4mila miliardi di dollari durante il “Trump rally”, scaturito dalle speranze delle Borse che la nuova amministrazione avrebbe varato le misure promesse da Trump pro crescita e pro aziende. M quelle promesse non sono ancora state mantenute. Il Dow Jones ha fatto un balzo di oltre il 16% dal voto, l’indice S&P 500 di più del 13% e il Nasdaq del 18% circa.