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Bond bancari, domanda scarseggia: come nel 2011

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Il valore delle emissioni obbligazionarie delle banche italiane è crollato, nel 2018, ai livelli più bassi dalla crisi del debito. L’anno scorso i fondi raccolti tramite bond senior e covered (12 in tutto) sono arrivati a 10 miliardi di euro, fra il 15 maggio 2018 e metà gennaio 2019: lo rivelano i dati raccolti da Dealogic per il Sole 24 Ore. L’aumento dello spread successivo alla formazione del nuovo governo sarebbe responsabile di un rincaro degli interessi su questo tipo emissioni, le quali diventano troppo onerose per gli istituti. Durante la crisi del 2011, nello stesso periodo dell’anno, le emissioni di bond bancarie erano sempre state del valore di 10 miliardi – ma spalmati su 69 emissioni.

 

Ora, i tassi delle obbligazioni bancarie devono fare i conti con il deflusso degli investitori esteri, che secondo la Banca d’Italia è stato di 18,1 miliardi nei primi 11 mesi del 2018. Ciononostante qualcosa dovrà necessariamente muoversi nei prossimi mesi, se è vero che 45 miliardi di euro in bond bancari dovranno essere rimborsati nel corso del 2019 dai primi sette istituti tricolore. Va ricordato che il 15,5% delle fonti di finanziamento delle banche provengono dalle emissioni obbligazionarie.

 

Secondo quanto scrive il Sole “nel 2011-2012”, quando la situazione era anche più difficile in termini di spread, “gli istituti italiani riuscirono a barcamenarsi ‘spremendo’ i risparmiatori. In due anni hanno infatti raccolto ben 311 miliardi di euro emettendo bond retail”. Il terrore del bail-in, tuttavia, non gioca certa a favore di questo genere di investimenti per i piccoli risparmiatori.