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Blankfein: banche centrali stanno comprando tutti gli asset rischiosi

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Una delle regioni dietro alle condizioni straordinarie di crescita costante delle Borse mondiali vista durante l’ultima lunga fase rialzista, è da ricercare nelle manovre delle banche centrali. Non tanto per i loro piani straordinari di sostegno al credito, che si stanno gradualmente volgendo al termine, non solo in Usa ma anche in Eurozona e Giappone, bensì piuttosto per i loro interventi direttamente sull’azionario.

A sostenerlo è Lloyd Blankfein, amministratore delegato di Goldman Sachs, secondo cui “le banche centrali stanno comprando tutti gli asset rischiosi”. In un’intervista concessa mercoledì 18 aprile alla CNBC, il banchiere ha sottolineato che il trend positivo mostrato dalle attività di trading della banca Usa nel primo trimestre del 2018 si potrebbe replicare nel resto dell’anno, ma nulla è da dare per scontato.

“Non siamo sicuri”, ha risposto all’intervistatore che gli chiedeva se il rimbalzo della divisione di trading è un evento che si può considerare isolato al primo trimestre o se invece si potrebbe ripetere nella restante parte dell’anno. La ripresa delle attività di trading è l’aspetto che più è saltato all’occhio della trimestrale di Goldman Sachs, che ha evidenziato risultati migliori delle attese sul fronte dell’EPS e non solo, così come di altre banche.

“Siamo più impegnati in un business che prevede la pianificazione di una strategia di emergenza piuttosto che di previsione, ma le condizioni prevalenti sono facilmente replicabili. Ho la sensazione che sia quasi il contesto standard”.

Quello che invece era innaturale e fuori dalla norma sono state le condizioni viste negli ultimi due anni. “Si può discutere all’infinito di quello che è la norma e quello che è invece il ‘new normal’, ma le condizioni in cui i tassi di interesse sono pari a zero, le curve dei rendimenti sono piatte e non ci sono premi di rischio, sono straordinarie”, non possono essere considerate normali secondo il top manager.

Stiamo parlando di uno scenario “in cui le banche centrali in tutto il mondo stanno acquistato tutti gli asset rischiosi, assopendo quindi la volatilità e le opportunità di performare” ottenere rendimenti: “queste non sono condizioni naturali”.

Non abbiamo superato ancora del tutto questo periodo, ma stiamo ricevendo i primi segnali di un rientro da quello che è uno “stato innaturale”. “Gli investitori iniziano a ottenere un compenso per il rischio che corrono e il mercato sta diventando un po’ più volatile”, secondo Blankfein, anche se per la verità da aprile l’indice VIX e i suoi simili sono tornati a prendere la strada dei ribassi, con Nomura che dice di osservare una ‘replica del 2017’).

I nostri clienti di conseguenza stanno ottenendo risultati migliori e noi facciamo meglio con loro. Non è ancora il caso di dire che stiamo stappando bottiglie di champagne, ma sicuramente abbiamo un esempio di quello che succede quando iniziamo a tornare verso un mercato finanziario più normale”.