Società

“Big bang” Cina: storica apertura a controllo straniero delle banche

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Un passo importante verso l’apertura all’estero del sistema di banche e fondi quello fatto dalla Cina proprio in occasione della prima visita di Stato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel Paese. Si è deciso di eliminare i limiti di proprietà estera sui finanziatori e fondi e di consentire alle imprese straniere di assumere partecipazioni di maggioranza nella gestione di fondi e nelle assicurazioni.

Le nuove regole, che sono state svelate in un briefing del governo venerdì 10 novembre, offriranno alle imprese finanziarie globali un accesso senza precedenti alla seconda economia maggiore del mondo. L’annuncio mostra la volontà di riforma del presidente Xi Jinping, meno di un mese dopo il congresso del partito comunista che ha confermato la sua leadership.

Le società finanziarie estere hanno applaudito la mossa con JP Morgan Chase & Co e Morgan Stanley che hanno detto di essere impegnate in Cina e Ubs Group Ac che ha dichiarato di continuare a spingere per una maggiore partecipazione alla sua joint venture cinese. Mentre la Cina ha già fatto passi avanti nell’apertura dei mercati azionari e obbligazionari agli investitori stranieri, le banche internazionali e le società di servizi finanziari sono state a lungo frustrate dalle soglie di proprietà che le hanno rese attori marginali in uno dei sistemi finanziari che si espande con maggiore velocità.

L’attenuazione delle regole sulla proprietà segue un periodo in cui molti finanziatori d’oltreoceano avevano perso interesse nei confronti delle controparti cinesi. Dopo le vendite di Citigroup Inc., Goldman Sachs Group Inc e altri, Hsbc Holdings Plc è l’unica banca internazionale con una partecipazione importante, una quota del 19% della Bank of Communications Co.

“Le compagnie si concentreranno con probabilità sull’aumento della loro presenza, che ha ampi spazi di sviluppo”, ha detto Oliver Rui, professore di finanza alla China Europe International Business School di Shanghai.