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Bce non si sbilancia sul 2017: fattori imprevedibili, QE potrebbe cambiare

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FRANCOFORTE (WSI) – La Bce non si sbilancia sulle prospettive dei prossimi due anni ma si rallegra per il calo degli Spread tra Germania e periferia dell’area euro, ovvero l’insieme dei paesi meno virtuosi.

A fare paura ai banchieri dell’istituto centrale del blocco a 19 sono i problemi geopolitici interni all’area euro (in Grecia) ed esterni (Medioriente e Ucraina). Un’altra preoccupazione riguarda l’incapacità delle autorità politiche di varare le riforme strutturali necessarie alle economie dei paesi che versano in maggiori difficoltà.

Fatte tali considerazioni, la Bce non ha escluso la possibilità di cambiare il Quantitative Easing in corso. E nello specifico è pronta a farlo sia modificandone la durata, sia concentrando gli acquisti in alcuni segmenti temporali, per via del diverso comportamento che gli investitori, specie quelli stranieri, potrebbero tenere nei confronti delle scadenze differenti tra loro.

Gli Spread di rendimento tra titoli di Stato dei Paesi dell’area euro hanno continuato a calare tra fine gennaio e inizio marzo, “in particolare per Spagna e Italia”.

Lo si legge sempre nel resoconto dettagliato sull’ultima riunione del consiglio direttivo della Bce, il vertice che ha preceduto di quattro giorni l’avvio ufficiale del programma di stimolo monetario.

Oggi l’andamento è per la verità nervoso, con il differenziale che si attesta in area 105 punti base, in rialzo rispetto a ieri.

L’istituto di Francoforte ha espresso “cauto ottimismo” sulle prospettive di crescita e inflazione dell’area euro.

Inoltre, dal documento emerge che i banchieri centrali non si sbilanciano sul 2017. Resta poco chiaro quanto il contesto generale sarà favorevole alla crescita, in particolare a causa di fattori che potrebbero risultare “meno favorevoli”.

Indirettamente un segnale del fatto che la Bce non dà per scontato che il programma di quantitative easing prosegua oltre il termine previsto del settembre 2016.

(DaC)