Economia

Bankitalia: spread sopra livelli di pericolo per alcune banche

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A questi livelli di Spread, per alcune banche sarà necessario rivolgersi ai mercati per chiedere denaro fresco e rafforzare la propria situazione patrimoniale. È quanto lascia intendere un alto funzionario di Bankitalia, facendo eco alle parole di Credit Suisse secondo cui sui 400 punti base sarebbero scattati gl aumenti di capitale per diversi protagonisti del settore finanziario italiano.

In un intervento in Parlamento, il vicedirettore della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini, consultato in merito alla Nota di aggiornamento al Def, ha dichiarato che “una minore valutazione dei titoli di Stato in portafoglio incide sui requisiti patrimoniali delle banche; oltre certi limiti può ridurne la capacità di offrire credito all’economia”.

Con i rendimenti a questi livelli le spese per interessi nel 2021 saranno dello 0,6% più alte di quanto previsto in aprile e anche sopra quanto stimato dal governo per il 2018 e 2019. Quanto al Pil, la previsione è per un’espansione dell’1,3% quest’anno (un decimo di punto in più dell’FMI) e dell’1% a luglio.

Signorini – che vede “effetti modesti” sulla crescita e uno spread che pesa sulle famiglie e i risparmiatori, visto che “al debito pubblico fa riferimento una parte importante del nostro risparmio” – parla di un possibile “circolo vizioso” tra costi del debito e ripercussioni sull’economia reale. Un calo delle quotazioni dei Btp in portafoglio incide negativamente sui requisiti patrimoniali delle banche: “oltre certi limiti può ridurne la capacità di offrire credito all’economia“.

Spread, Tria: se situazione sfugge di mano governo interverrà/h2>

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha provato a rassicurare i mercati dicendo che in caso di rialzo inaspettato dei tassi di interesse e dello Spread, il governo interverrà e farà quello che c’è da fare.

Oltre alla Banca d’Italia, sono stati auditi anche l’Istat, la Corte dei Conti e infine il presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, Giuseppe Pisauro, che dovrà rendere noto l’esito della validazione del nuovo quadro programmatico dei conti. Si teme una bocciatura da parte dei vigili delle finanze pubbliche.

In uno studio dal titolo “Politica ed economia: un’asimmetria costosa“, gli analisti della banca svizzera hanno stimato che un differenziale di rendimento tra Italia e Germania superiore ai 400 punti base “non è sostenibile” per molti istituti di credito italiani.

Secondo Credit Suisse un ampliamento dello spread di 200 punti base rispetto alla fine di giugno (quando il differenziale viaggiava sui 238 punti base) ridurrebbe il rapporto patrimoniale Cet1 delle banche del nostro paese coperte dall’analisi “in media di 66 punti base all’11,87% dal 12,53%, “facendo scattare aumenti di capitale”.

Nei giorni scorsi il rendimento del Btp decennale è aumentato ai massimi di quattro anni e mezzo, al 3,17%, mentre lo spread tra Btp e Bund decennali è salito sopra i 310 punti base. A gravare sui corsi obbligazionari è il timore di uno scontro tra governo e autorità europee sui piani di bilancio italiani. Un segnale negativo alla manovra triennale, che prevede un innalzamento del rapporto tra deficit e Pil al 2,4% lo ha lanciato la Ue venerdì in serata.

In Borsa il contenuto della lettera ha penalizzato in particolare il settore bancario, con l’indice settoriale che è sceso ai minimi da fine 2016.