Economia

Banche, la voce dei clienti traditi: “No ai risparmi azzerati per legge”

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ROMA (WSI) – No ai risparmi azzerati per legge. E’ chiaro e forte il messaggio che arriva dagli azionisti e dagli obbligazionisti di CariFerrara, Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Chieti, che si sono dati appuntamento nell’evento NO AI RISPARMI AZZERATI PER LEGGE. L’iniziativa, organizzata da AMICI DELLA CARIFE (associazione di clienti, azionisti, obbligazionisti Carife, nata nel 2002) e da RISPARMIATORI AZZERATI CARIFE, l’associazione di azionisti e obbligazionisti nata a dicembre 2015, si terrà al Teatro Comunale di Ferrara, domenica 3 aprile.

Interverrà il vice ministro dell’economia Enrico Morando.

I risparmiatori truffati dal decreto che ha salvato dal crac Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara non hanno alcuna intenzione di rimanere seduti a guardare lo spettacolo indecente che si sta presentando ai loro occhi: quello di un governo che non è stato capace neanche di rispettare il termine di scadenza – fissato a ieri, 30 marzo, dalla Legge di Stabilità – per varare un decreto sui tanto famosi rimborsi, da erogare a chi ha perso tutti i risparmi di una vita.

Rimane dunque ancora un miraggio quel fondo da 100 milioni che si diceva sarebbe stato stanziato per i risparmiatori. E la vicenda si arricchisce anche di una beffa, dopo l’illusione pre-Pasquale di poter ottenere di più con i risarcimenti.

Muto il governo, muta ancora l’Unione europea, che proprio non vedrebbe di buon occhio la proposta di aumentare la dotazione del fondo (ancora non esecutivo). E il governo Renzi, con la coda tra le gambe, per ora attende il verdetto di Bruxelles. Tutto, a scapito dei risparmiatori.

La condanna contro i mancati risarcimenti e contro il modo in cui è stata gestita questa orribile vicenda è lampante.

“L’Italia è l’unico paese d’Europa in cui il “bail in” è stato applicato in modo sbagliato, colpendo innocenti cittadini risparmiatori. Il RISPARMIO DI TUTTI è in forte pericolo!”, scrivono le associazioni, in attesa dell’evento di domenica prossima, che è sostenuto da Associazione Vittime del Salvabanche e dalle associazioni di categoria: Ascom Ferrara, CNA Ferrara, Confagricoltura Ferrara, Confartigianato Ferrara, Unindustria Ferrara.

Gli azionisti e gli obbligazionisti rimasti scottati dal caso, riportano chiaramente cosa pensano:

• Carife aveva indubbiamente debolezze finanziarie dovute a scelte sbagliate fatte soprattutto prima del 2009, e amplificate dalla successiva crisi economica, ma per 4 anni Carife è stata vigilata da Banca d’Italia e per 2 anni gestita direttamente dalla stessa tramite i suoi commissari.

La COSTITUZIONE, all’art. 47, recita: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”.• Il 30/7/2015 Banca d’Italia ha emanato, e fatto approvare dall’Assemblea degli azionisti, il suo piano di salvataggio finale su Carife… poi il nulla di fatto… quindi la storia non doveva finire così !

• Perché Carife è stata inserita nel D.L. 183/2015 di azzeramento dei risparmiatori?
• Siamo stati definiti da una campagna mediatica di essere “speculatori” e “truffati” …… mentre siamo semplici risparmiatori di  una banca di lunga tradizione, come tante in Italia.
Non è accettabile che i risparmiatori (la maggioranza anziani e pensionati) debbano uscire da questa situazione affidandosi per anni a complesse azioni legali.
• Il Governo ci sta dimenticando, limitandosi all’emanazione del “decreto sugli arbitrati”, con cui forse risarcirà un numero limitato di soli obbligazionisti.
Il danno al territorio è incalcolabile. Lo scontento e la sfiducia si ripercuotono anche su Nuova Carife, sulle altre 3 banche e i loro dipendenti.

Scopo dell’evento è quello di lanciare un appello al Governo, affinché non dimentichi il dramma dei 130.000  risparmiatori “azzerati per decreto” a seguito dell’introduzione della normativa del cosiddetto “bail in”, applicato retroattivamente dal decreto legge 183 del 22/11/2015.

Viene ricordata quella terribile data, del 23 novembre del 2015:

“Il lunedì mattina Carife s.p.a. non esiste più e 32.000 persone hanno perso i loro risparmi: 28.000 azionisti e 4.100 obbligazionisti”.