Economia

Banche, in Italia sofferenze toccano nuovi record

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NEW YORK (WSI) – Nonostante i segnali di miglioramento dell’economia, le sofferenze bancarie tornano a crescere e toccano nuovi record. È quanto emerge dall’ultimo rapporto mensile dell’Abi, quello relativo a novembre, dal quale emerge che le sofferenze lorde sono state pari a 201,028 miliardi, in risalita dopo essere scese a 199 miliardi a ottobre.

Si tratta di un dato che crea non poche preoccupazioni tra gli esperti, dal momento che non è ben chiaro se gli istituti hanno soldi a sufficienza per coprire eventuali perdite. A questo proposito il politologo americano George Friedman, in un report pubblicato negli ultimi giorni, ha sottolineato il rischio di nuovi fallimenti bancari in Italia.

Tornando ai dati dell’Abi, il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è invece stabile al 10,4%, vicino ai massimi dalla fine del 1996. Nel dettaglio, il rapporto tra sofferenze lorde e finanziamenti ha raggiunto, sempre nel mese di novembre, il 17,3% per i piccoli operatori economici (era al 16% un anno prima), il 17,8% per le imprese (15,9% a novembre del 2014) e il 7,2% per le famiglie (6,9% nello stesso mese del 2014).

Tutto questo mentre, dopo anni di andamento negativo, tornano ad aumentare i prestiti bancari a famiglie e imprese. Nel mese di dicembre, sempre secondo il rapporto mensile dell’Abi, il complesso dei finanziamenti a famiglie e imprese ha segnato un +0,45% su base annua, in leggera frenata rispetto al +0,71% di novembre (primo mese in crescita dopo un lungo periodo col segno meno), proseguendo il trend in risalita dal picco negativo di novembre del 2013 (era a -4,5%). Questo di dicembre è il miglior risultato da aprile del 2012.

I nuovi prestiti alle aziende, in particolare, nei primi 11 mesi dell’anno hanno segnato un aumento di circa il 13% rispetto allo stesso periodo del 2014. Per i nuovi mutui per l’acquisto di immobili, a gennaio-novembre, c’è stata una crescita del 97,4% su base annua; l’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari a circa il 32,4%.

A spingere in alto la domanda dei mutui per le famiglie sono stati i tassi d’interesse ancora in discesa, ai minimi dalla primavera del 2010. A dicembre, sottolinea l’Abi nel rapporto mensile, il tasso medio sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è diminuito al 2,51% dal 2,57% di novembre, segnando il valore più basso da giugno del 2010.

Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono a tasso fisso. Il tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese, ha concluso Palazzo Altieri, è risalito all’1,99% dall’1,87% di novembre.