Economia

Banche, DBRS: crescono i debiti difficili da rimborsare

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La nuova minaccia per le banche italiane sono gli UTP, i prestiti difficile da rimborsare. Nel corso degli anni gli istituti di credito italiani hanno lavorato diligentemente per ripulire i loro bilanci, riducendo la presenza di crediti deteriorati (Npl) dal picco registrato nel 2015.

All’epoca, al culmine del problema, le banche hanno avuto un totale di oltre 350 miliardi di euro di crediti in sofferenza ma a partire da giugno 2018, l’importo è sceso a 225 miliardi di euro, per un ridimensionamento di circa un terzo. A dare un contributo significativo a questa riduzione è stato il ricorso alla cartolarizzazione.

Nel 2018 il mercato degli Npl raggiungerà un volume record di cessioni superiore alla soglia dei 70 miliardi. Lo ha spiegato PwC nello studio “NPL: Entering a New Era” secondo cui l’anno che sta per concludersi ha visto scendere significativamente i volumi di crediti deteriorati sui bilanci delle banche italiane per effetto delle rilevanti cessioni del periodo.

Ma è guardando alla fase successiva che DBRS – che parlerà di questo giovedì 13 dicembre al Funding & Capital Markets Forum 2018, il forum promosso da ABI Funding & Capital Markets Forum di cui Wall Street Italia è media partner –  si sofferma ad esaminare  un segmento dei prestiti classificati come quelli che è “improbabile che siano rimborsati” (“Unlikely to Pay”).

In questa categoria è compresa un’ampia gamma di esposizioni, compresi i prestiti verso clienti in difficoltà finanziarie, i crediti ristrutturati e le esposizioni per cassa. Il mutuatario UTP è tipicamente un’impresa ben avviata che continua a generare flussi di cassa, anche se il valore attuale di questi sono inferiori al valore attuale dell’esposizione in bonis originaria.

Ebbene, secondo DBRS, guardando in  totale agli NPL, i prestiti difficile da pagare costituiscono una percentuale crescente dei  rimanenti crediti deteriorati che pesano sui bilanci bancari italiani, diventando a tutti gli effetti la priorità per gli istituti di credito.