Economia

Banca delle banche centrali: bolla debito sottovalutata

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Dopo l’ultima crisi finanziaria, causata dal collasso del cartello di carta dei derivati su mutui risultati morosi, nulla è veramente cambiato. Anzi, se possibile, la situazione è peggiorata dal punto di vista dei livelli di indebitamento dei settori privato e pubblico. Negli ultimi 16 anni la quota di debito è infatti cresciuta in tutti i paesi industrializzati del mondo e diversi declassamenti del rating sovrano sono da mettere in conto, in paesi come Italia e Francia.

L’avvertimento viene dalla Banca dei regolamenti internazionali (BIS nella sigla inglese), un’organizzazione internazionale con uno statuto particolare, essendo al contempo anche una società per azioni il cui capitale è detenuto da banche centrali e istituti di credito designati.

Il debito accumulato da aziende, famiglie e governi è cresciuto del 63% negli Stati Uniti, del 52% di media in Eurozona, Giappone, Canada, Regno Unito e Australia. Ancora piu’ importanti sono le variazioni percentuali registrate in alcuni mercati emergenti, Cina in primo luogo, con una leverage del 85% piu’ alta.

In alcune grandi economie in via di Sviluppo come il Brasile le città principali sono sull’orlo della bancarotta finanziaria. Rio de Janeiro, per esempio, ha una qualità del credito di appena CCC, a causa degli sperperi folli di denaro durante la Coppa del Mondo e le Olimpiadi del 2016 e della mala gestione di un boom petrolifero offshore.

Debito: “Stiamo sottovalutando i rischi”

“La prossima crisi finanziaria dipenderà da come tutto questo debito viene gestito”, spiega a Forbes Neil MacKinnon, economista di VTB Capital. “Nel Regno Unito la maggior parte delle crisi è legata alla formazione di una bolla o allo scoppio di una bolla nel mercato immobiliare: se ci si basa su cicli di circa 18 anni, la prossima crisi sarà nel 2025″.

I rapporti tra debito pubblico e Pil sono sui massimi di tutti i tempi e la banca delle banche centrali, come viene soprannominata la Banca dei regolamenti internazionali, ha sottolineato che negli ultimi 16 anni il debito generale, e non solo quello statale, è aumentato in tutto il mondo.

“Ora come ora temo che anche se abbiamo dati sui livelli aggregati di debito, non stiamo unendo i puntini in maniera adeguata e stiamo sottovalutando i rischi, in particolare quando debiti elevati sono aggravati da una crescita della produttività insufficiente in molti paesi”, dice Jaime Caruana della Banca dei regolamenti internazionali.