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Azionario Asia in rialzo, snobbata la news sull’Irlanda

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Bangkok – I principali listini della regione Asia riprendono fiducia e tornano in rialzo. E’ il dato sulla crescita economica della Cina a guidare il sentiment. Nonostante nel secondo trimestre abbia registrato +9,5%, in calo rispetto al +9,7% del primo trimestre, il dato supera le stime, ed indica che le strette monetarie adottate da Pechino non hanno portato a una brusca frenata dell’economia. Tuttavia, i timori sulla situazione Europea sono ancora vivi e riducono l’entusiasmo. Nella giornata di ieri l’ultima nota di Moody’s, che seguendo quanto già fatto per il Portogallo di recente, porta anche il rating dell’Irlanda a spazzatura. Commodities in rialzo, perdono gli energetici. Eurodollaro a $1,4007.

L’indice Dow Jones Asian Titans della regione guadagna lo 0,5% circa. Nikkei (+0,37% in chiusura), con gli investitori che vedono nei cali dei giorni scorsi delle ottime opportunità. Il dato sul Pil cinese trascina al rialzo Shanghai (+1,35%) e Hong Kong (+1,1%), ma anche l’Asx200 dell’Australia (+0,63%), vista la maggiore domanda attesa di risorse minerarie. Positive anche le borse di Seul (+0,8%) e di Singapore (+0,53%).

“Ogni segnale che la crescita economica cinese è solida riceverà il benvenuto dal mercato, perché questo è quello che Pechino ha cercato di ottenere sin da quando ha iniziato il processo di stretta monetaria lo scorso anno”, ha detto a Bloomberg Prasad Patkar, fund manager per Platypus Asset Management a Sydney. “C’è un interesse generale nei mercati globali per fare in modo che la situazione in Europa non ci rispedisca ai giorni della crisi finanziaria del 2008”.

Tra le commodities, energetici in calo, bene i metalli e gli agricoli. Wti ($97,46, +0,03%), Brent ($117,37, -0,32%), oro ($1.567,4, +0,33%), argento ($36,285, +1,83%) e rame ($4,434, +0,97%).

Eurodollaro a $1,4007 (+0,26%). Sullo yen a ¥111,39 (+0,83%).