Economia

Auto elettriche: gli incentivi in Italia e all’estero

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Nonostante le promesse, per ora l’Italia resta indietro rispetto al resto d’Europa in materia di incentivi per l’auto elettrica.

“Stiamo ragionando in ambito della Strategia energetica nazionale (Sen) sulla possibilità di incentivare il passaggio alle auto elettriche e alle auto a metano e ibride”, aveva annunciato lo scorso ottobre il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, facendo capire che gli incentivi saranno destinati “soprattutto alle famiglie che hanno redditi più bassi e macchine più vecchie”.

Tra gli obiettivi della Sen c’è infatti quello di accelerare il rinnovo e riduzione del parco auto circolante, portare fino a 19.000 le stazioni di ricarica per auto elettriche al 2020 e portare punti vendita GNC (gas naturale compresso) a 2400 e GNL (gas naturale liquido) a 800.

Al momento però tutto resta in stand-by. Per fortuna a tamponare l’assenza incentivi statali, chiesti a gran voce da costruttori di automobili e cittadini, ci sono invece alcune regioni della nostra penisola decisamente più virtuose perché puntano alla diffusione di questo tipo di vetture con l’introduzione di alcuni bonus economici.

Un esempio per tutti è rappresentato dalla provincia di Bolzano che ha messo a disposizione 4.000 euro per l’acquisto di un’auto elettrica nuova e 2.000 euro per l’acquisto di un’ibrida plug-in. A completare il pacchetti di incentivi, è prevista l’esenzione del bollo per ben 5 anni e il pagamento successivo solo del 22,5% della tassa.

Se in Italia gli incentivi sono carenti, tanto da scoraggiarne l’acquisto di veicoli elettrici, in Paesi come la Germania, e altri nel resto d’Europa, sono partiti piani molto accattivanti.

In Germania per esempio il governo ha stanziato 600 milioni di euro stanziati per alleggerire di 4000 euro la spesa iniziale per chi passa all’elettrico entro un tetto massimo di 60 mila euro. Obiettivo superato il quale l’auto viene considerata di lusso e quindi  non si ha più diritto allo sconto. Il piano lanciato nel 2016 scadrà nel 2019.

Anche la Spagna si sta muovendo in questa direzione, mettendo sul tavolo sostanziosi eco-incentivi per l’acquisto di auto elettriche, ibride e a gas. Il Governo ha varato un fondo di 20 milioni di euro da destinare a chi acquisterà le auto – anche usate da non più di 9 mesi – con alimentazione alternativa, e 15 milioni per le infrastrutture di ricarica.

Un passo che fa avvicinare Madrid a Paesi virtuosi ed elettrificati come la Norvegia, unico paese al mondo capace di vendere più auto elettriche e ibride che mezzi a benzina o diesel nel 2017. Il 52% delle nuove immatricolazioni nel paese oggi non premia il tradizionale motore a scoppio, ed è una notizia. Nel 2016 questa quota raggiungeva il 40%.

I dati, diffusi dalla associazione indipendente Opplysningsrådet for Veitrafikken AS (OFV) mostrano anche che le auto tutte elettriche e quelle a idrogeno – cioè il parco a zero emissioni – hanno rappresentato il 20,9% delle vendite totali, registrando una crescita anno su anno del 5,2%.

I segreti del successo norvegese sono più di uno: il governo esenta le nuove auto elettriche da quasi tutte le tasse e ha approvato incentivi da migliaia di euro tra parcheggio gratuito o agevolato, ricarica e utilizzo di strade a pedaggio e traghetti.