Angelantonio Viscione pagina 2

Turchia e crisi della lira: le cause

In un circolo vizioso di svalutazione ed inflazione, la lira turca è in caduta libera: -16% nella sola giornata di venerdì. Il Financial Times ricostruisce la storia recente dell’economia turca: negli ultimi anni le politiche monetarie espansive di Stati Uniti ed Europa hanno incoraggiato gli investitori a cercare attività con tassi di interesse più elevati in paesi emergenti come la Turchia,

Disoccupazione tecnologica: vera minaccia?

I robot sostituiranno presto il lavoro umano lasciando dietro di sé solo disoccupazione di massa? Il timore è talmente diffuso da aver contribuito anche alla realizzazioni di studi sul tema: l’Università di Oxford avverte che il 47% dei posti di lavoro degli Stati Uniti è a rischio a causa robot e McKinsey & Company ne stima circa un terzo in pericolo.

L’economista Pianta: Governo italiano neoliberista

Mario Pianta, economista all’Università Roma Tre, commenta il Contratto di governo 5 Stelle – Lega su Social Europe in un articolo intitolato “Politica Lib-Pop: Perché Il Nuovo Governo Italiano È Più Neoliberista Che Populista“. La flat tax, l’assenza di patrimoniali, il ridimensionamento dei controlli sulle piccole imprese e sui lavoratori autonomi, l’assenza di nuovi controlli e limitazioni alle attività degli

Contratto di governo: quale filosofia economica?

Nel cd. Contratto di governo si delinea il programma economico del possibile Governo 5 Stelle – Lega. Difficile sintetizzare il tutto ma, nonostante alcune proposte ancora incomplete, è comunque possibile cercare la filosofia di fondo dell’economia gialloverde. I punti cardine e le novità più radicali si trovano nel fisco e nel welfare. Cominciamo dalla non flat tax a due aliquote con deduzioni. La

CEO: Porte girevoli tra controllori e banche

Il Corporate Europe Observatory (CEO), gruppo di ricerca che indaga sulle attività di lobbying nell’Unione europea, ha di recente denunciato un problema di “porte girevoli” tra le autorità che devono vigilare sul settore bancario e finanziario e gli stessi istituti bancari e finanziari. In particolare, nell’articolo pubblicato lo scorso 11 maggio sul proprio sito, l’Osservatorio spiega che due Commissari su

Piketty: Dopo il ’68 riduzione delle disuguaglianze

A 50 anni esatti dall’esplosione dei celebri moti del Sessantotto il mondo ricorda gli eventi di quell’anno e si interroga sulle loro concrete conseguenze socio-politiche. Vi è chi sostiene che quella sia stata la miccia per molte delle successive conquiste della classe lavoratrice e chi, al contrario, sostiene che in quel movimento si trovi l’origine

Pisani-Ferry: Debito italiano non è colpa del deficit pubblico

Per l’economista non è colpa della finanza allegra: ricetta non è quella di tagliare ancora la spesa pubblica bensì di stimolare la crescita economica.

Le privatizzazioni hanno ridotto i salari dei lavoratori

Le privatizzazioni e l’erosione del settore pubblico sono tra le cause della riduzione del potere d’acquisto della classe lavoratrice degli Stati Uniti d’America. Sono i dati presenti in un articolo del New York Times pubblicato lo scorso 22 aprile. Secondo i giornalisti del NYT, la quota di lavoratori americani impiegata nel settore pubblico è la più bassa dal 1967. La caduta

FMI e debito pubblico italiano: ricetta sbagliata

In occasione della pubblicazione dell’ultimo Fiscal Monitor, il Fondo monetario internazionale fornisce le proprie indicazioni per ridurre il debito pubblico italiano e, ancora una volta, la ricetta madre di Washington è fare austerità. Quanto questa ricetta sia efficace è tutto da dimostrare. La rivista Economia e Politica ha di recente pubblicato uno studio sull’evoluzione del debito

In piazza l’8 Marzo: il pane ma anche le rose

In occasione della Giornata Internazionale delle Donne il movimento femminista ha scioperato ed è sceso nelle piazze di 40 città italiane per rivendicare diritti, parità di salario, meno precarietà e conciliazione tra vita privata e lavoro. Come rileva l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, infatti, nell’area Ocse il gender wage gap è del