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Apple, che delusione: è il peggior semestre dal 2008

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Roma – Per il titolo Apple, questo che termina oggi è stato il semestre peggiore dal 2008. I motivi? Lo stato di salute precario di Steve Jobs, che al momento è assente, e la rivalità di Google.

Le quotazioni del colosso che ha rivoluzionato il settore dei prodotti di intrattenimento e di elettronica, hanno perso l’8% dal record a $363,13 testato lo scorso 16 febbraio. Il trend non era stato così negativo dal 2008, quando la peggiore recessione dai tempi della Grande Depressione sconvolse i mercati azionari.

Su base annua, la performance rimane positiva, con un guadagno del 3,6%; ma dallo scorso 14 gennaio, dunque nel corso del semestre appena terminato, Apple ha lasciato sul terreno il 4,1%.

A questo punto, per assistere a una nuova spinta del titolo, gli investitori attendono il lancio della nuova versione dell’iPhone, che dovrebbe approdare sui mercati a settembre. “Hanno così successo nel creare ciò di cui hanno bisogno che al momento necessitano del nuovo fiore all’occhiello per permettere al titolo di segnare un rally”, ha commentato Michael Yoshikami, responsabile strategist degli investimenti presso YCMNet Advisors – E’ importante sapere quale sarà la prossima miniera d’oro per l’azienda”.

Secondo quanto riporta Bloomberg, è insomma la mancanza di prodotti nuovi, al momento, a far rimanere alla finestra gli investitori. Walter Price, managing director di RCM Capital management, afferma poi che “di Steve Jobs ce n’è solo uno: non esiste nessuno che potrebbe sostituirlo”. Ecco perchè il titolo sta soffrendo di nuovo l’assenza del ceo, che sta lottando contro una rara forma di cancro.

Apple, la seconda società più grande dello S&P 500 dopo Exxon Mobil, ha rappresentato negli ultimi anni una delle scommesse più sicure per gli investitori, quadruplicando quasi il suo valore fino alla fine dello scorso anno, a partire dall’8 gennaio del 2007, giorno storico in cui Jobs lanciò l’iPhone.

“E’ dura per un titolo a questi valori riuscire a distanziarsi molto dai valori attuali – ha detto Giri Cherukuri, responsabile dei trader presso OakBrook Investments – E’ difficile immaginare che le quotazioni possano a questo punto riuscire a salire di un 50% o raddoppiare il loro valore”.