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Allarme terrorismo in Russia. Due attentati a Volgograd

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ROMA (WSI) – Un nuovo macello sotto la scure del terrorismo a Volgograd in Russia, a poche settimane dalle Olimpiadi invernali di Sochi che inizieranno il 7 febbraio. In meno di 24 ore, 33 morti e oltre cinquanta feriti in un doppio attacco, l’ultimo questa mattina con una bomba su un filobus, il numero 15, che ha fatto almeno 15 vittime, tra queste anche un bimbo di un anno. Oltre a studenti che si stavano recando a scuola, al penultimo giorno prima delle vacanze. Tra i 23 feriti portati in ospedale, molti versano in condizioni gravi e si teme che il conteggio dei morti sia destinato a salire ulteriormente.

Ieri sono decedute almeno 18 persone per una deflagrazione alla stazione ferroviaria della stessa Volgograd, ex Stalingrado, nel sud del Paese. Ben 38 i feriti. Tra le vittime anche dei bambini e l’ufficiale di polizia Dmitry Makovkin, che aveva cercato di bloccare l’attentatore suicida.

La commissione d’inchiesta ha confermato che il kamikaze, responsabile della tragedia, è deceduto. Il mistero sulla sua identità è proseguito nella notte. Inizialmente si era infatti pensato a una donna caucasica, i cui resti sono stati trovati vicino al luogo dello scoppio, ma in base a informazioni successive, il responsabile dell’attacco si chiamerebbe “Pavlov”, di fisionomia slava, e avrebbe portato l’esplosivo in stazione in uno zaino. Le circostanze si sono chiarite grazie alle telecamere a circuito chiuso: le immagini sono finite anche su Youtube. Sul sito è stata trovata una granata inesplosa e una pistola, presumibilmente appartenevano al criminale.

Il leader del Cremlino Vladimir Putin, già ieri, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle persone uccise e con decreto presidenziale ha ordinato che i feriti, se necessario, siano trasferiti d’urgenza in cliniche di Mosca. Tra loro anche un bambino di nove anni e una ragazzina di 14. Oggi Putin ha incontrato il premier Dmitri Medvedev per coordinare gli aiuti nazionali alla regione flagellata dal terrorismo. Subito dopo, riunione con i vertici del Servizio federale di sicurezza. Dal 1 al 3 gennaio l’area di Volgograd sarà in lutto.

L’esplosione alla stazione centrale di Volgograd si è verificata alle 9.45 di domenica, ora italiana. In quel momento c’era molta gente ad affollare la sala d’attesa: dopo la cancellazione di tre treni i passeggeri erano più del normale, anche rispetto agli altri giorni prefestivi. Come in ogni altro luogo pubblico in Russia, il metal detector è un passaggio abbligato. Ed è stao proprio durante l’ispezione che l’attentato terroristico è stato messo in atto. Secondo la commissione d’inchiesta, la potenza della bomba non era inferiore a 10 kg di tritolo.

Volgograd, ex Stalingrado, è una città di circa un milione di abitanti. Capoluogo della regione omonima, si trova nella Russia europea lungo le rive del fiume Volga.

A 675 km da Sochi, dove tra quasi un mese si terranno i Giochi invernali e dove è iniziata l’annunciata strategia della tensione da parte dei terroristi caucasici guidati da Doku Umarov, nemico giurato di Putin e leader dei militanti che aspirano a un Emirato del Caucaso in Russia. È stato lui a esortare i suoi combattenti nel mese di luglio a usare “la massima forza” per sabotare le Olimpiadi di Sochi.

Già a ottobre, a Volgograd una ragazza daghestana si è fatta esplodere su un pullman diretto a Mosca. (TMNEWS)